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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
Cronaca

L'allarme del Cobas-Codir: "Regionali dimezzati rispetto a 10 anni fa, uffici a rischio paralisi"

Secondo la previsione del sindacato, con il blocco delle assunzioni entro il 2027 rimarrebbe solo 1 dirigente su 5 di quelli attualmente in servizio. Appello al governo Schifani per la riclassificazione del personale: "Organizzazione del lavoro anacronistica, va cambiata"

Alla Regione si rischia la paralisi degli uffici. A lanciare l'allarme è il Cobas-Codir che, partendo dai dati attuali del personale, ha previsto la fuoriuscita dall'organico per pensionamento di 1.500 tra funzionari e istruttori.

Il report, diffuso a ridosso dell'incontro odierno dei sindacati con l'assessore alla Funzione pubblica Andrea Messina, contiene dati abbastanza eloquenti. Il totale dei lavoratori regionali è passato dai 16.894 del 2013 agli 11.378 dell'anno in corso; con il blocco delle assunzioni entro fine legislatura (nel 2027) ne rimarrebbero 9.190. Mentre i dirigenti passerebbero dagli attuali 740 a 370 (erano 1.805 dieci anni fa).

"Rimarrebbe solo 1 dirigente su 5 di quelli attualmente in servizio", dicono i segretari Dario Matranga e Marcello Minio. "La diminuzione - proseguono - raggiunge il 100% nel caso dei dirigenti di prima e seconda fascia, non consentendo 'ipso iure' nomine legittime dei dirigenti generali, tanto che più volte la magistratura è già dovuta intervenuta censurando la Regione".

Da un lato il sostanziale blocco delle assunzioni per altri 9 anni previsto dall’accordo Stato-Regione, siglato dal precedente governo; dall’altro lato il progressivo pensionamento del personale regionale - che si è drasticamente ridotto negli ultimi dieci anni, svuotando soprattutto le qualifiche di funzionario e istruttore - "disegna" un quadro preoccupante. Da qui l'appello al governo Schifani per la riclassificazione del personale: "Serve un nuovo modello organizzativo al passo con i tempi, quello attuale è anacronistico. L'era del digitale e l'intelligenza artificiale rivoluzioneranno ulteriormente il lavoro burocratico", sostengono Matranga e Minio.

Pertanto, a detta del Cobas-Codir, sarebbe opportuno "un censimento delle professionalità e dei titoli di tutti i regionali: una mappatura aggiornata delle reali funzioni svolte quotidianamente da tutti i lavoratori che nella maggior parte dei casi, sappiamo già, travalicano le formali categorie di appartenenza. Chiediamo quindi che si proceda alla riclassificazione di tutto il personale, attraverso una norma transitoria di prima applicazione che cancelli le qualifiche obsolete e punti molto sulla valorizzazione di tutti gli impiegati e sulle alte professionalità".

Una "manovra" analoga a quella proposta dal Cobas-Codir fu condotta dalla Regione nel 2001, quando si passò dal sistema adottato nel 19971 (che prevedeva otto livelli) a quello attuale suddiviso in quattro categorie. "Anch’esso però - concludono Matranga e Minio - è ormai superato dalla digitalizzazione, che accorcia sempre di più la filiera produttiva nei procedimenti amministrativi".

Fonte: PalermoToday

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