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Cronaca

Scuole a caccia di aule, i nodi da sciogliere in vista del nuovo anno scolastico

A pochi giorni dalla ripartenza molti istituti in balia dell'incertezza dalla mancanza di spazi a soluzioni tampone. C'è chi non ha potuto adeguare i locali e attende risposte dalle istituzioni

Anche per le scuole siciliane le campanelle dovrebbero suonare il prossimo 14 settembre, ma non si esclude che l’apertura possa slittare al 24 per mancanza delle condizioni di sicurezza necessarie. Difatti a poche settimane dalla riapertura  non tutte le scuole sono ancora in regola con i protocolli stabiliti dal Governo. 

L'ok dalla Regione

Su questo punto si è da poco  espresso anche il presidente della regione Musumeci, che  dopo la riunione della Giunta ha detto: “Le scuole in Sicilia riapriranno il 14 settembre. Diamo, comunque, la facoltà ai responsabili di istituto, se non ci fossero le condizioni minime di sicurezza, di poter posticipare, nell'ambito dell'autonomia scolastica, l'avvio fino al 24 settembre. Pur rispettando i duecento giorni minimi di lezione”.

"In Sicilia –ha aggiunto l'assessore all'Istruzione Roberto Lagalla - la scuola è pronta a partire. L'anno scolastico inizierà regolarmente, con modularità e con l'eccezione degli istituti sedi di seggi elettorali per il referendum del 20 e 21 settembre. Abbiamo rilevato ancora qualche criticità alle quali si farà fronte, nei prossimi giorni, anche grazie all'accordo siglato con la Cesi, che metterà a disposizione diverse strutture ecclesiastiche del territorio".

Intanto  in Sicilia sono in arrivo 410.400 euro, destinati a 513 istituti scolastici  dove è più alta la la dispersione scolastica e  il disagio negli apprendimenti , questi sono stati scelti anche in base allo status socio-economico della popolazione di riferimento.  La misura voluta dalla Azzolina servirà per Kit e corredi didattici standard per la didattica digitale integrata, quaderni, astucci, diari per le ragazze e i ragazzi meno abbienti. Libri gratis anche per le famiglie in difficoltà. Ma qual è la situazione a Messina?

In bilico la situazione cittadina 

In città  sono tanti i nodi da sciogliere e in questo momento  per alcune scuole regna solo  l’incertezza.  Tra gli istituti in attesa di  una “risposta” dalle istituzioni c’è  l'Istituto comprensivo  Boer- Verona Trento che per riaprire i cancelli della sede di Via XXIV Maggio dovrebbe prima risolvere due criticità non indifferenti per garantire la didattica in presenza: “In questo momento siamo pronti a riaprire solo le sedi Boer e Matteotti – dichiara il preside Santi Longo-per il plesso Verona Trento abbiamo richiesto il terzo ingresso  per ridurre i tempi di attesa e rendere più agevole il flusso degli alunni, l’appalto c’è stiamo attendendo che la ditta cominci”. Il secondo problema riguarda invece gli infissi che andrebbero cambiati: “Gli infissi esistenti nella scuola  si aprono verso l’interno e non sono in grado di favorire il sufficiente ricambio d’aria per tutelare la classe.  La Sovrintendenza ha accolto le nostre richieste, aspettiamo che partano gli interventi altrimenti non potremmo aprire”.

Altro problema da risolvere nelle sede Verona Trento è il distanziamento sociale : “Per garantire i due metri di distanza tra gli alunni - continua Longo-  ci sono 238 unità in esubero, circa 4 o 5 alunni per classe. In questo caso due sono le possibilità : trovare spazi idonei  per la sicurezza ma che siano anche compatibili con le logistiche della famiglia oppure ricorrere alla didattica mista”. Nel primo caso bisognerebbe trovare locali vicini alla scuola di appartenenza perché non tutte le famiglie sono disposte ad accettare che il figlio sia dislocato in aree troppo lontane: “Abbiamo suggerito al Comune l’ex istituto Sant’Anna, il Palacultura e il Monte di Pietà- prosegue Longo- siamo in attesa di riscontro”. 

La scelta di un’altra sede in cui trasferire i 238 alunni in esubero non sarebbe esente da conseguenze: i ragazzi sarebbero aggregati con nuovi compagni e svolgerebbero attività didattiche diverse rispetto alla classe di appartenenza, senza contare che servirebbero più docenti.  Se si optasse  per la didattica a distanza gli alunni in esubero  a turno potrebbero seguire da casa i compagni senza avere i problemi di differenziazione didattica, garantendo loro lo stesso tempo scuola. In questo momento però  senza disposizioni ufficiali tutto resta in bilico.  Una situazione confusa anche alla Crispi  al punto che la dirigente preferisce non rilasciare dichiarazioni, evidentemente è ancora tutto da stabilire. 

Agli antipodi la situazione delI' Istituto comprensivo Vittorini che è pronto a riaprire i battenti dopo il referendum: “Anche se non c’è la delibera apriremo sicuramente il 24 settembre  – afferma la vicedirigente Grazia Restuccia- perché siamo sede elettorale.  Nel plesso centrale abbiamo aule capienti   e siamo riusciti anche a ricavare degli spazi in auditorium. Anche la primaria ripartirà. C’è qualche problema da risolvere con l’infanzia ma nel giro di qualche settimana contiamo di risolverlo, attendiamo ancora  l’arrivo dei banchi. Abbiamo spazio a sufficienza , se fossimo  stati in centro avremmo spopolato”. La didattica a distanza   potrebbe essere adottata solo come potenziamento o se ci fosse una riduzione di orario.

Il confronto con le istituzioni e le possibili soluzioni

Non si fermano  gli incontri del sindaco Cateno De Luca con le dirigenti scolastiche per trovare delle soluzioni congeniali. Alla riunioni di ieri della durata di due ore hanno partecipato  la dirigente scolastica dell’istituto Verona Trento  la professoressa Di Prima Simonetta , l'ingegnere Muscarà  Maria  Rspp dell'ìistituto.Deficit aule 23, ma  con il trasloco dell'Istituto Duilio che al momento occupa una porzione dell'edificio l'istituto potrebbe soddisfare le proprie esigenze. Del Caio Duilio ha partecipato  la dirigente scolastica professoressa Maria Schirò , deficit aule 31 di cui 18 in atto al Verona Trento, con possibilità di locare nell’immediato 26 aule in due plessi nell’area centro sud, entro l'anno solare si potranno recuperare  le  necessarie ulteriori aule.   Per il liceo Seguenza  erano presenti la professoressa Leopardi Letteria dirigente scolastico e il professor Cammaroto Antonio vicario.  Con un deficit di 56 aule oltre la  locazione presso i Padri Rogazionisti c'è la possibilità di locare 30 aule già verificate e disponibili  nell’area centro nord della città.
 

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