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Cronaca

Niente aumenti di indennità ai presidenti di Quartiere, ricorso al Tar: il Comune si difende in giudizio

Soltanto quattro su sei i vertici delle Municipalità che non si spiegano come mai gli adeguamenti vengano applicati soltanto per sindaco e assessori

"Perché a noi non vengono applicati gli aumenti delle indennità come avverrà per sindaco e assessori? Noi non chiediamo gli aumenti ma il rispetto della legge": a parlare è Alessandro Cacciotto, presidente del III Quartiere, che insieme ai colleghi di Sesto, Francesco Pagano, Secondo, Davide Siracusano e Quinto Raffaele Verso (quattro su sei perché i due presidenti legati a Sicilia Vera non si sono uniti nel procedimento amministrativo ) ha proposto ricorso al Tar (sono seguiti dall'avvocato Nazzareno Pergolizzi) contro il Comune che ha deciso di non adeguare gli aumenti anche ai vertici delle Municipalità. Secondo l'amministrazione comunale la normativa non parla di applicazione degli aumenti agli esponenti politici circoscrizionali e ha affidato l'incarico di Difesa all'avvocato Santi Delia. "Vorrei chiarire - prosegue Cacciotto - che noi non vogliamo gli aumenti ma il rispetto della legge, la nostra indennità è legata a quella della giunta municipale e dunque se la legge prevede per gli assessori gli aumenti come mai per noi no?". La risposta nelle prossime settimane al giudizio del tribunale amministrativo. 

Il caso degli aumenti era "esploso" a fine luglio 2022 quando il segretario generale del Comune che ha anche funzioni di direttore generale, Rossana Carrubba, aveva definito la determina 6428 del 25 luglio 2022 sui provvedimenti da adottare secondo la legge regionale 11 del 26 giugno 2015 che regola lo "status" degli amministratori e consiglieri.  Le indennità invece sono determinate dalla legge regionale n.30 del 23 dicembre 2000.

La motivazione del provvedimento prevede che l'indennità minima di funzione del sindaco e degli assessori non va più calcolata secondo le tabelle del regolamento regionale 19 del 2001 ma secondo le tabelle del decreto del ministro dell'Interno del 4 aprile 2000 n.119 dal rinnovo dei Consigli comunali successivi alla data di entrata in vigore della legge regionale 26 del giugno 2015. 

Attualmente le indennità lorde mensili sono così ripartite: 5.466,19 euro sindaco; 4.096,63 vicesindaco; 3.553,02 assessore; 3.553,02 presidente del Consiglio comunale; 56,12 euro il gettone di presenza a seduta per ogni consigliere comunale (1639,86 euro l'importo massimo rimborsabile mensile) 2.131,81 euro per il presidente di Quartiere; 28,06 euro il gettone a seduta per i consiglieri di circoscrizione (1.065,91 euro importo massimo rimborsabile mensile). 

Con il provvedimento della Carrubba dall'uno gennaio 2022 le nuove indennità passano a 9.434,52 euro sindaco (11.462 nel 2023, 14.284,71 euro nel 2024); vicesindaco 7.074,23 euro nel 2022 (8.596,12 nel 2023, 10.713,53 euro nel 2024); 6.132,43 euro per assessori e presidente del Consiglio comunale (7450,80 euro nel 2023 e 9.285,06 euro nel 2024); 3.679,45 euro per presidente del Consiglio di Quartiere (4.470,47 euro nel 2023, 5571,03 euro nel 2024). 

Successivamente il Comune aveva notificato ai presidenti delle circoscrizioni che per loro la legge non prevede aumenti. Da qui il ricorso al Tar con le due posizioni contrastanti. 

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