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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Discarica...barile, salta l'accordo sul conferimento dei rifiuti a Lentini. Musolino: “Dalla Regione solo promesse”

Vertice del dipartimento con le Srr sulla capienza ridotta. “Le società accusate di non avere realizzato gli impianti che il commissario ad acta nominato dal Governo regionale avrebbe dovuto progettare”. I rischi per Messina

“Messina città metropolitana ha raggiunto la quota del 55% RD e tutto l’ambito si attesta su alti valori di oltre il 30% RD di media, raggiungendo un traguardo che rischia di causare solo un aumento di costi per le tasche dei cittadini”.

E’ il paradosso segnalato dall’assessore Dafne Musolino, presidente della Srr Messina Area Metropolitana, dopo il tavolo tavolo tecnico indetto dal dipartimento regionale Acqua e Rifiuti e presieduto dal dirigente Calogero Foti. All’incontro sono state invitate a partecipare le SRR delle Sicilia orientale ma il quadro che ne viene fuori non è rassicurante per i comuni.

“Gli uffici regionali cercano di addossare alle Srr le responsabilità per la crisi della gestione dei rifiuti per l’assenza di impianti nel territorio”, è l’analisi dell’assessore  che ricorda come il governo Musumeci in quattro anni non sia riuscito a realizzare nessuno dei nuovi impianti pubblici per i quali aveva ereditato dal precedente governo i relativi progetti e disponeva delle risorse economiche.

“Ancora più grave – scrive Musolino - è quanto emerso dal tavolo odierno: a maggio, infatti, il Dipartimento aveva raggiunto un accordo con la Sicula trasporti e gli altri impianti privati grazie al quale aveva assicurato alle Srr della Sicilia orientale che per 12 mesi sarebbe stata garantita la quota di 1.400 tonnellate giornaliere di indifferenziato conferibile all’impianto di Lentini. Ma questo accordo, di cui la Regione si era fatta garante con le Srr, è saltato con la conseguenza che Sicula ha comunicato la riduzione a 600 tonnellate al giorno, determinando una nuova stagione di crisi”.

Oggi si intima alle Ssr di trovare la soluzione “dimenticando che lo stesso governo regionale le ha commissariate affidando ad un commissario ad acta l’incarico di provvedere alla progettazione degli impianti e di curare tutto l’iter per il rilascio delle autorizzazioni ambientali”.

Per la Musolino fra gli impegni disattesi, il caso più scandaloso riguarda proprio Messina: “A maggio 2021 – spiega - la Srr Messina ha consegnato al commissario il progetto definitivo ed esecutivo per la realizzazione dell’impianto per il trattamento dell’umido a Messina che la Società ha realizzato anticipando le risorse economiche, con tecnici messi a disposizione dallo stesso Comune di Messina. Da maggio 2021 ad oggi il Commissario non è riuscito neppure a presentare la relativa istanza per ottenere il PAUR, propedeutico alla pubblicazione della gara per l’affidamento dei lavori, con la conseguenza che il lavoro fatto da Srr Messina è stato sacrificato ancora una volta dalla inerzia ed indifferenza della Regione che, con il suo commissario ad acta, non riesce neppure a presentare una istanza agli uffici regionali. Nel frattempo – continua - Messina città metropolitana ha raggiunto la quota del 55% RD e tutto l’ambito si attesta su alti valori di oltre il 30% RD di media, raggiungendo un traguardo che rischia di causare solo un aumento di costi per le tasche dei cittadini. All’aumento della RD, infatti, corrisponde la necessità di trattare l’umido e la realizzazione dell’impianto di Mili è un obiettivo che la Regione non può più rimandare o ostacolare come ha fatto finora. Quanto è accaduto in queste ore è dunque paradossale: lo stesso Dipartimento che ha commissariato le SRR, ha convocato le Società per accusarle di non avere realizzato gli impianti che il commissario ad acta nominato dal Governo regionale avrebbe dovuto progettare e fare autorizzare con le risorse che la Regione sostiene di avere messo a disposizione ma che restano solo promesse cartolari”.

Una situazione definita “sconfortante” dalla presidente. “Il Dipartimento – anticipa - ha annunciato di stare lavorando per ottenere il rispetto dell’accordo per garantire il ripristino delle quantità fissate a maggio 2021 (1.400 ton/die), mentre per il medio periodo ha sollecitato le Srr a trovare le risorse economiche per la realizzazione degli impianti d’ambito, riservando ad un prossimo incontro di fornire i chiarimenti che sono stati richiesti dalle SRR sull’inerzia del Commissario ad acta. In sostanza – conclude -  si è trattato del solito incontro in cui la Regione si è limitata a dire alle Srr che non ha soluzioni e che ognuno pensi a se stesso. Ma che ne è stato, allora, delle risorse regionali che il presidente Musumeci sostiene di avere pronte per la realizzazione degli impianti? E in assenza di una programmazione impiantistica da parte della Regione, quanto dovranno spendere i Comuni per trasportare i rifiuti indifferenziati fuori regione o addirittura all’estero? Queste sono le domande alle quali il Dipartimento e la Regione devono rispondere e per le quali non ci accontenteremo di un’alzata di spalle da parte del Dirigente regionale”.

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