Truffa all'Asp per i rimborsi gonfiati delle case di cura, si va a processo
C’è il rinvio a giudizio per diciassette indagati dell’inchiesta della Guardia di Finanza sui Drg
C’è il rinvio a giudizio per gli indagati dell’inchiesta sui rimborsi gonfiati delle case di cura. Lo ha deciso il giudice per l’udienza preliminare Francesco Torre.
A processo il 19 dicembre andranno 17 persone, su 25 inizialmente indagati, e 7 cliniche private (Cot, Cappellani, Giomi spa, Cristo Re, Villa Salus e la Carmona).
L’inchiesta della Guardia di Finanza ipotizza una maxi truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale che a settembre del 2021 portò a una serie di misure cautelari compreso un sequestro per oltre tre milioni di euro, poi in parte restituiti.
Il giudice Torre ha ora accolto la richiesta della Procura e sarà dunque il Tribunale, a stabilire se c’è stata davvero un “articolato e collaudato meccanismo fraudolento, finalizzato a far lievitare artificiosamente l’entità dei rimborsi corrisposti dal sistema sanitario” o se, come sostengono i difensori degli imputati, non ci sono responsabilità penali per i loro assistiti.
In primo piano il ruolo il ruolo dell’allora coordinatrice del nucleo di controllo dell’Asp, Maria Giuliana Fazio, nel frattempo andata in pensione, che secondo l’accusa si è resa protagonista anche di ulteriori gravi ipotesi di reato, che il competente giudice ha valorizzato parlando di “mercimonio della funzione pubblica”.
Oltre la Fazio, vanno a processo Emmanuel Miraglia, Francesco Chiera, Santi Mangano, Gustavo Barresi, Marco Ferlazzo, Caterina Facciolà, Francesco Merlino, Carmelo Catena, Michele Filippone, Luigi Alaimo, Emanuele Puglisi, Nicola Princiotto, Giovanna Bonaccorso, Giovanna Giuffrè, Letteria Mazzeo e Maria Naso.