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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Coronavirus, ancora positivi alla Rsa Don Orione: nuovi screening alla Città del Ragazzo

Due anziane trasferite alla Cappellani e tre operatori asintomatici in isolamento. Preoccupazione anche nella struttura di Gravitelli dove altri due anziani sono risultati positivi al tampone rapido

Due anziane trasferite alla Cappellani, tre operatori sanitari asintomatici per i quali è stato disposto l‘isolamento domiciliare. Si allargano i casi di Coronavirus alla Rsa Don Orione, dove le scorse settimane si erano già registrati un paio di casi fra gli addetti della Faro 85 che sovrintende alla Rsa.

Una situazione quella delle Rsa che secondo l’Asp resta sotto controllo in quanto i casi di positività vengono puntalmente registrate e sottoposte alle dovute misure di biocontenimento.

Più delicata invece quella delle case di riposo, le quali non essendo strutture adibite ad assistenza sanitaria, scontano la mancanza di una pronta tutela dei casi sintomatici. Questi ultimi vanno infatti prontamente inviati alle strutture territoriali ospedaliere adibite alla cura e alla riabilitazione dei soggetti positivi.

Giorno 21, l’Usca ha fatto i tamponi rapidi e su 15 anziani ancora alla Città del Ragazzo, solo due sono risultati positivi mentre gli altri 13 sono negativi. I due sono stati isolati regalarmente nelle stanze Covid e sono scattati comunque i tamponi molecolari.

Anche oggi il responsabile della struttura, Raffaele Cordiano, ha sollecitato l’Asp a comunicare prima possibile l’esito dei tamponi anche per rassicurare i familiari e il personale.

Nella struttura di Gravitelli erano cinquanta gli anziani ospiti. Oltre la metà hanno contratto il coronavirus e sono stati trasferiti nelle strutture Covid. L’Asp ne ha indirizzati  4 sono ora ricoverati alla Cappellani, 18 all’Opus e sei alla San Camillo.

“La nostra – spiega Cordiano – è stata l’ultima casa di riposo colpita dal Coronavirus, ancora non riesco a farmene una ragione. Anche perché da marzo era vietato l’accesso assoluto ai parenti ed il personale dipendente ogni dieci giorni era sottoposto a tampone rapido”.

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