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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Salvatore Marchetta morto sul lavoro, chiesto il rinvio a giudizio per due imprenditori

Il giudice per le indagini preliminari Fabio Pagana ha fissato per il 24 maggio l’udienza. Contestati i reati di omicidio colposo e violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni

Sono due le richieste di rinvio a giudizio per la morte di del quarantottenne messinese Salvatore Marchetta, vittima di un incidente sul lavoro.

Il giudice per le indagini preliminari Fabio Pagana ha fissato per il 24 maggio l’udienza in relazione alla richiesta formulata dalla pm Anita Siliotti nei confronti Antonio Mencaroni e Maurizio Traina, 69 anni e 48 anni, difesi, rispettivamente, dagli avvocati Giovanbattista Freni e Antonino Cacia.

Ai due titolari delle ditte impegnate nel cantiere sono contestati i reati di omicidio colposo e violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni perché "in cooperazione colposa tra loro, cagionavano la morte di Salvatore Marchetta", deceduto lo scorso 26 maggio, mentre stava lavorando, precipitando dal primo piano di un appartamento, nei pressi del Torrente Pace.

Marchetta era dipendente della ditta messinese, specializzata nella progettazione e nella produzione di serramenti in alluminio multimarca. "Siamo certi che la MT costruzioni - spiega l'avvocato Nino Cacia - riuscirà a dimostrare l'assoluta liceità delle condotte. Nessun addebito può essere mosso al legale rappresentante dell'impresa: i lavori di cantiere erano conclusi e lo sfortunato dipendente era in forza ad altra ditta".

Parti offese risultano i familiari Salvatore Marchetta, Vincenza Grasso, Gaetano Marchetta, Rosy Marchetta, Rosa Barbera, Luciano Marchetta, Giovanni Marchetta, Lucia Marchetta, Maria Marchetta e Antonio Marchetta.

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