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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sanità, la denuncia di Giardina: “Basta profitti e sfruttamento con i soldi pubblici”

Il presidente del Comitato consultivo aziendale dell'Asp scrive ai vertici della sanità in Sicilia chiedendo di fermare la privatizzazione dei servizi pubblici nell'Azienda ospedaliera di Messina. A cominciare dalle strutture residenziali

"Secondo i dati ufficiali la spesa sanitaria in Italia ogni anno supera i 120 miliardi. Gli esperti calcolano che circa 25/30 di questi miliardi vanno in profitto nelle tasche dei cosiddetti investitori privati del settore con la complicità e il sostegno del sistema politico/amministrativo. Sarebbe opportuno calcolare, anche a Messina, quanti soldi dei bilanci pubblici della sanità vanno a finire in "profitti" nelle tasche degli imprenditori privati, come nel caso del Giglio di Cefalù".

E' questo uno dei passaggi più significati della nota inviata dal presidente del Comitato consultivo aziendale dell'Asp di Messina Antonio Giardina ai vertici della sanità in Sicilia e alle associazioni di Categoria.

La lettera prende spunto dall'incontro pianificato dalle diverse organizzazioni sindacali a S. Agata di Militello, dove una affollatissima assemblea si è schierata in difesa della Sanità Pubblica contro la "LUCROSA" privatizzazione di alcuni reparti ospedalieri di S. Agata di Militello a vantaggio del Giglio di Cefalù.

Il Comitato presieduto da Giardina ha espresso piena condivisione dell'iniziativa ribadendo l'opportunità di evitare gli sprechi pilotati e utilizzare il denaro pubblico per la valorizzazione dei nostri operatori e il potenziamento del sistema sanitario progressivamente smantellato per fare spazio alla gestione privata della "salute".

"Tra i nostri obiettivi prioritari - denuncia Giardina - emerge sicuramente quello di esaminare nel dettaglio i bilanci e le varie voci di spesa della sanità messinese. Per fare qualche esempio ci chiediamo: a quanto ammonta ii profitto degli imprenditori privati che gestiscono, in convenzione con I' Asp, le strutture residenziali che ospitano (spesso a vita) i soggetti con disturbi psichici? Si tratta di circa 200 posti letto e la spesa mensile per utente ammonta a circa 6.000 euro! Complessivamente parliamo di un costo annuo totale superiore a 15 milioni di euro che in parte potrebbero essere destinati alla presa in carico territoriale dei soggetti che necessitano di progetti personalizzati al posto dei lunghissimi ricoveri".

II Comitato Consultivo segnala anche di ricevere giornalmente numerose segnalazioni da parte dei cittadini sulle difficoltà di accedere ai servizi sanitari pubblici e coloro che necessitano di prestazioni, per patologie complesse e gravi, sono costretti a rivolgersi (se possono) ai servizi privati o libero professionali ALPI che offrono, dietro pagamento, disponibilità immediata alle prestazioni.

Secondo ii IX rapporto Censis-Rbm più di diciannove milioni d'italiani per avere una prestazione in tempi ragionevoli hanno dovuto pagare e numerosissimi utenti - anche nella nostra provincia - messi di fronte al "pagamento delle prestazioni" o ai "lunghissimi tempi di attesa" rinunciano alle cure.

Per salvaguardare ii diritto alla salute, sancito dalla nostra Costituzione, occorre potenziare la sanità pubblica e il Comitato Consultivo dell'ASP di Messina, in linea con tale obiettivo, ha già programmato un incisivo e costante intervento per una razionale e funzionale riorganizzazione dei servizi territoriali e ospedalieri, soprattutto recuperando gli "sprechi'' e i ''profitti" che largamente vanno a finire nelle tasche dei privati.

"La Sicilia annualmente spende 300 milioni di euro in mobilita passiva a vantaggio di altre Regioni che migliorano ii loro sistema sanitario. Tali fondi potrebbero essere impiegati a rendere "eccellenti" alcuni dei nostri servizi e ridurre i viaggi della speranza dei nostri cari utenti - scrive Giardina -  Come più volte richiesto, si fa presente che i comitati Consultivi dell'area Metropolitana di Messina, organismi Istituzionali di rappresentanza e di tutela, sono ancora in attesa di un coinvolgimento stabile e continuativo per dare il loro fondamentale e necessario contributo alla programmazione e al monitoraggio dei fondi del PNRR per la riorganizzazione complessiva dei servizi e delle strutture, in una prospettiva di potenziamento e funzionalità. Aldilà dei numeri pubblicizzati, la confusione regna totale sugli indirizzi e sui piani che si vogliono realizzare. L'istituzione di un tavolo permanente, pertanto, con ii coinvolgimento degli attori interessati e di esperti volontari, potrebbe rappresentare l' azione strategica per avviare nella nostra Provincia la riorganizzazione del "servizio sanitario pubblico", logorato negli anni dalla "incompetenza" e dalla cattiva politica".

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