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Redazione

Benvenute Sardine a Messina, Callegari: “La maternità delle piazze è della Costituzione”

Nel commento del delegato del partito animalista italiano la forte azione di contrasto al populismo del nuovo movimento. Aspettando il flash mob in piazza Unione europea

Anche a Messina  le “Sardine” pronte a scendere in piazza. Lo faranno con un flash mob, il 21 dicembre alle 17.30, a piazza Unione europea. La scelta della data non è casuale, spiegano gli organizzatori sulla pagina facebook creata per promuovere l’evento, si tratta infatti di una scelta per “rispondere alle molteplici richieste da parte dei tanti concittadini emigrati, che tornano sulle rive dello Stretto per trascorrere il periodo natalizio con le loro famiglie. Per questi messinesi, è importante e di grande significato manifestare qui: nessuno dovrebbe essere costretto a lasciare la propria terra”.

Tanti i pullman che si sono organizzati per raggiungere Messina. Per l’occasione il fumettista messinese Lelio Bonaccorso, su idea dello scrittore Graziano Delorda, si è occupato di creare il logo della manifestazione. Sul movimento nato a Bologna ma che si è radicato in tante città d’Italia, ospitiamo un commento di Carlo Callegari, delegato del partito animalista italiano.

Al cittadino che si astiene corrisponde un parlamento che con infamia obbedisce

I critici, i denigratori, i provocatori del movimento delle Sardine dovrebbero tener conto che il dilemma se “siamo poveri perché siamo schiavi oppure siamo schiavi perché siamo poveri” è stato sciolto affermando all’unisono in tutte le piazze il primo corno. E’, quindi, perlomeno un limite non comprendere che ciascuno dei partecipanti annuncia da sé e per sé d’essere come cittadino titolare di una sovranità, che non intende farsi sottrarre, ma che anzi vuol far valere in tutta la pienezza di cui la costituzione la dota, perché è consapevole che l’esercizio delle libertà civiche sprigiona e coagula risorse morali e intellettuali sovrabbondanti per qualsiasi avversario. Pertanto l’esplicito contrasto al populismo e al sovranismo non è riduttivamente rivolto agli effimeri capi politici della destra, ma direttamente alle due espressioni complementari della stessa ideologia, che non è soltanto congeniale al conservatorismo reazionario della gattopardesca società italiana, ma che subito alla nascita della Repubblica è stata incubata e coltivata puntando col sabotaggio sistematico della costituzione alla crisi delle istituzioni.

Infatti, dal 1948 ad oggi si è perpetrato un attacco ininterrotto ai principi e alla architettura istituzionale della costituzione con lo scopo di renderne difficile e incompleta la realizzazione ricorrendo a ritardi, omissioni, deformazioni, per poter poi scaricare su di essa la colpa di tutti i mali dello stato e della nazione nella convinzione di poterla seppellire nel disprezzo e nel dileggio. Tanto cospirare ha ottenuto il deprecato risultato di ostacolare la maturazione civica della nostra comunità nazionale, tanto da esporla indifesa ai disegni eversivi di apparati dello stato felloni, golpisti e stragisti. Il dogma della governabilità, non essendo altro che l’accentramento dei poteri nell’esecutivo, depotenzia il voto e la rappresentanza, esclude dalle loro prerogative il cittadino e il parlamento, esponendo il primo alla disaffezione al diritto di scelta, il secondo al controllo e alla corruzione.

Al cittadino che si astiene o si mercifica corrisponde un parlamento che con infamia obbedisce: sulle leggi ad personam, sul riconoscimento di un legame di parentela inventato utile all’utilizzatore finale incontinente, sulla fiducia a decreti governativi di riforme costituzionali, dove governativi e costituzionali sono una contraddizione blasfema. Populismo e sovranismo sono la tappa finale di un percorso di crisi istituzionale guidato attraverso la partitocrazia senza alternanza, l’autocrazia d’azienda, fino all’assolutismo dell’efficienza. Il merito di recuperare lo spirito dei nostri padri costituenti rispondendo al loro appello di tutelare e attuare la Costituzione subito tradita con vile determinazione è da attribuire alle rigeneratrici virtù morali e razionali della nostra Costituzione che, nata dal coraggio,dalla forza, dal sacrificio e dalla speranza di chi fronteggiò e sconfisse il nazifascimo, pur tradita, osteggiata, vilipesa, continua ad irraggiare la nostra quotidiana convivenza e a formare le nuove generazioni, infondendo coraggio, forza e speranza. Non c’è dubbio che la Maternità di queste piazze è della Costituzione. 

* delegato partito animalista italiano

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