Sciopero degli autisti, per i sindacati è stato un successo ma Atm replica: "Su 518 dipendenti hanno aderito in 29"
Il solito botta e risposta tra azienda e rappresentati dei lavoratori dopo l'ultima protesta
Prima lo sciopero, poi il consueto botta e risposta tra sindacati e aziende sulla partecipazione. Un canovaccio che si ripete da tempo quello tra rappresentanti dei lavoratori e Atm. L'ultima occasione è stata la protesta organizzata lo scorso 7 novembre da i Fit Cisl, Uiltrasporti e Orsa Messina per richiamare l'attenzione sul licenziamento dei cinque apprendisti. Per i sindacati un successo in termini di numero di dipendenti coinvolti mentre per l'azienda lo scenario è diametralmente opposto.
Il presidente di Atm Spa Giuseppe Campagna ha infatti replicato alle dichiarazioni delle sigle sindacali Fit Cisl, Uiltrasporti e Orsa Messina. "Su 518 dipendenti - si legge - solo in 29 hanno aderito allo sciopero e non si sono registrati disagi per l’utenza. La stragrande maggioranza dei lavoratori Atm non solo ha dimostrato senso di responsabilità e attaccamento all’azienda, ma ha anche fatto capire alle organizzazioni sindacali che hanno organizzato la protesta di saper distinguere chi fa il proprio dovere rispetto a chi ha condotte che non possono essere tollerate. Al di là delle dichiarazioni di circostanza dei rappresentanti sindacali - continua la nota- la partecipazione è stata di fatto inconsistente, nonostante la sospensione dal lavoro sia stata indetta in una fascia oraria in cui erano in servizio anche uffici amministrativi e comparto tecnico. Visto l’esito dello sciopero, i vertici sindacali dovrebbero interrogarsi sul loro operato, invece di tentare continuamente di mettere in cattiva luce l’azienda, i cui risultati in termini di servizio, organizzazione e innovazione sono sotto gli occhi di tutti. Non è un caso che il fronte sindacale sia spaccato e che le sigle sindacali Filt Cgil, Faisa Cisal e Ugl si siano dissociate e non abbiano aderito alla protesta".
Poi l'attenzione si sposta sulla denuncia di comportamenti antisindacali denunciati dalle tre sigle. "In merito a presunti comportamenti anti-sindacali - spiega Atm - si rammenta che solo pochi giorni fa la Commissione di garanzia ha dato ragione a questa azienda dichiarando illegittimo quanto richiesto dai sindacati a proposito dell’assemblea retribuita (nota protocollo n. 0012692). Si precisa inoltre che, nella giornata di martedì 7 novembre, le 10 riserve sono state distribuite, come avviene quotidianamente, nell’arco dell’intera giornata (con una copertura che va dalle 4 del mattino a mezzanotte) e che nessun provvedimento speciale è dunque stato adottato dai vertici aziendali. Non vorremmo tediare i cittadini con continui botta e risposta, ma se alcune organizzazioni sindacali ci tirano in ballo con falsità e attacchi gratuiti non possiamo non rispondere. Generalmente, per spiegare all’opinione pubblica se una protesta o uno sciopero, come nel caso specifico, ha avuto successo o meno, si forniscono dati e numeri precisi, che non possono essere interpretati a seconda della convenienza. Ed è esattamente quello che abbiamo fatto. Tuttavia, volendo seguire il ragionamento dei sindacati Fit Cisl, Uiltrasporti e Orsa Messina, non abbiamo alcun problema a rimodulare il dato precedentemente fornito, precisando che su 518 dipendenti totali, quelli in servizio nella fascia oraria interessata dallo sciopero erano esattamente 423. Di questi hanno aderito in 29. Siamo certi che dopo questa precisazione, i sindacati saranno più sereni e potranno riconoscere che lo sciopero organizzato ieri è stato un flop. I numeri dimostrano inequivocabilmente l’enorme distanza che c’è tra la stragrande maggioranza dei lavoratori di Atm Spa e queste organizzazioni sindacali".
Poi la controreplica di Orsa, Uiltrasporti e Fit Cisl. "Nel suo comunicato ha cancellato dalla memoria dei messinesi le centinaia di contestazioni e messe in mora che vi colpiscono mensilmente e mortificano il vostro salario, i tempi di percorrenza dei bus, teorici e invivibili, che siete costretti a rispettare ad ogni costo per non incorrere nella consueta sanzione che toglie pane ai vostri figli, la ataviche disfunzioni del tram che puntualmente l’azienda giustifica con la negligenza dei conducenti, gli errori nelle buste paga e nel premio di produzione sempre a danno dei lavoratori, lo straordinario non pagato, le ore di lavoro che con ogni artifizio vengono sottratte dal vostro magro stipendio, i capilinea senza servizi igienici che fanno diventare ogni servizio un dramma, soprattutto per le donne; le contestazioni capziose per non aver rispettato gli autoritari ordini di servizio in tema di malattia e permessi Legge 104, i coordinatori e responsabili aziendali gasati dal Presidente che vi urlano in faccia e vi impongono il loro diktat, senza se e senza ma, azzerando ogni forma di dignità operaia. Amici e colleghi, Campagna ai giornalisti può raccontare ogni menzogna ma noi che ascoltiamo giornalmente le vostre denunce e viviamo direttamente il dramma della vostra giornata lavorativa, sappiamo che coloro che hanno scelto di non scioperare non l’hanno fatto per l’attaccamento all’azienda narrato dal Presidente ma per conclamata paura di successive ritorsioni. Abbiamo visto con i nostri occhi gli adepti del Presidente sulla terrazza dell’azienda, senza parapetto, in barba ad ogni regola sulla sicurezza, intenti a video-riprendere i manifestanti scioperati in chiara azione di minaccioso dossieraggio volto a fargliela pagare a chi osa ribellarsi. Durante lo sciopero abbiamo appreso in tempo reale le azioni antisindacali della Sala Operativa che si è affannata a coprire gli scioperanti con le numerose riserve, mai tante prima d’ora, imponendo il cambio fuori deposito. Sappiamo anche di sedicenti rappresentanti sindacali che nei giorni precedenti allo sciopero hanno travisato il loro ruolo intimando ai lavoratori di non scioperare, “con i tempi che corrono non conviene mettersi contro Campagna” e poi… una mancata adesione allo sciopero può sempre trasformarsi in speranza di promozione. Con questi presupposti lo sciopero di giorno 7 è stato un successo, ringraziamo chi ha avuto il coraggio di reagire ma non gettiamo la croce su chi ha avuto paura. Cisl, Uil e Orsa hanno fatto il loro dovere sindacale difendendo 5 padri di famiglia licenziati senza motivazione e chiedendo chiarezza al Sindaco che si è impegnato a dare una risposta. Coloro che dalla posizione di sindacalisti hanno remato contro la protesta, al netto dell’intempestiva richiesta dei Fringe benefit, dovranno rispondere prima a se stessi e poi ai lavoratori quando Campagna e il suo staff continueranno a bastonarli. Siamo tutti vittime della politica aziendale contro i dipendenti e sappiamo che la musica non cambierà consentendo a Campagna di raccontare ai giornalisti di lavoratori che vivono beatamente nell’azienda dei sogni. Andremo avanti con la nostra azione di protesta per i 5 licenziati ma anche per denunciare le condizioni lavorative cui siete costretti e siamo certi che presto la paura si trasformerà in legittima rabbia per la tutela della dignità".