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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Milazzo

La guerra per gli alberi a Milazzo, il sindaco: "Sono un pericolo per la sicurezza stradale"

E' scontro tra gli ambientalisti che invitano il Comune a revocare i provvedimenti e ad accertare il reale rischio. Midili che attacca: "Polemiche strumentali dal sapore unicamente politico”

E’ scontro a Milazzo tra il sindaco e gli ambientalisti sulla questione dell’abbattimento degli alberi.

Legambiente, l’associazione medici per l’ambiente e Italia Nostra hanno invitato il Comune a revocare in autotutela i provvedimenti e a rimodularli richiamando alcune decisioni del Consiglio di Stato che dichiarano illegittime “le decisioni come quelle che riguardano l’abbattimento dei tigli”.

Secondo Legambiente del Tirreno l’abbattimento dei Tigli, esemplari arborei importanti che caratterizzano la via dei Giardini a Milazzo in prossimità dell'ex passaggio a livello in C/da Parco, desta preoccupazione non solo a Legambiente ma a tutta la cittadinanza.

“Un filare ombreggiante, fonte di ossigeno, che migliora la qualità dell'aria e che fa paesaggio - sostiene in una nota - Gli alberi è ormai risaputo da tutti che contrastano il cambiamento del clima e le ondate di calore, preservano il territorio, depurano il terreno della presenza di inquinanti mitigano gli effetti delle alluvioni e rinfrescano l'ambiente. Purtroppo questi alberi rischiano il taglio, c'è una determina dirigenziale del Comune di Milazzo che prevede l'abbattimento di tutti gli alberi perché rappresentano un pericolo,  emerge però solo la dichiarazione di un potenziale pericolo degli  stessi senza una certificazione del rischio accertato (VTA), vale a dire della necessità di una relazione tecnica agronomica, la valutazione della stabilità statica degli alberi. Questa procedura appare insufficiente per stabilire il reale pericolo ossia l'accertamento del rischio che indica invece le cose da fare per mettere nella prima fase la sicurezza degli alberi prima di procedere per l'abbattimento, è chiaro che qualsiasi struttura,  siano essi lampioni, segnali stradali e costruzioni rappresentano di per sé un potenziale pericolo ma cosa diversa è nel momento in cui si accerta il rischio reale, da una relazione tecnica specializzata”.

Chiesta una valutazione tecnica di stabilità  delle singole piante dove emergono le cure colturali e le indicazioni tecnico operative. Sarebbero 135 le piante interessate all'abbattimento.

“Polemiche strumentali dal sapore unicamente politico”, ha liquidato la questione il sindaco Pippo Midili. “C’è un sistema molto semplice e diretto per sapere come vanno le cose e perché si mettono in atto determinate azioni. Ma è evidente che l’accesso agli atti non va più di moda ed è molto più comodo e appagante porre questioni morali su facebook e scrivere in chat invitando a crociate cittadine. Così si evita di conoscere i fatti prima e si è liberi di demonizzare trascinando tutto e tutti in un polverone che impedisce di capire.  Provo sdegno poi quando persone di spessa cultura alludono ad utilizzi privati di tronchi di albero rasentando la diffamazione. Non ho caminetti a casa, stiano tranquilli.  I tronchi sono stati rimossi e portati a discarica autorizzata come facilmente documentabile e come il Comune di Milazzo fa dal mio insediamento con notevoli quantitativi di sfalci".

Secondo il sindaco è stato necessario intervenire in alcune zone e sarà necessario farlo anche in altre soprattutto per motivi di sicurezza stradale.

“Alla scuola del Capo - motiva - si è intervenuti a seguito di due incidenti stradali verificatisi proprio all’esterno del plesso scolastico e per radici che fuoriuscivano dall’asfalto dopo averlo deformato. In uno dei due incidenti, i carabinieri sopraggiunti sul posto invitavano l’Amministrazione, con nota scritta,  ad intervenire immediatamente per rimuovere il pericolo per quanti transitavano in quella strada. Gli stessi militari dell’arma allegavano alla nota, ampia documentazione fotografica. A seguire la denuncia di residenti del Capo, depositate al Comando di Polizia Locale che richiedevano sopralluogo e successivo intervento per porre fine all’evidente situazione di pericolo. Ancora i sopralluoghi con verbale degli uffici tecnici che a più riprese hanno evidenziato come le radici di quegli alberi avessero non solo provocato il dissesto del manto stradale, ma anche esercitato una spinta sul muro di sostegno a confine con la via Paradiso tale da inficiarne la stabilità, determinando delle lesioni.   Una situazione ulteriormente completata da una perizia di un Agronomo professionista, e non certo da un medico analista o da un non meglio specificato esperto di Legambiente,  il quale ha evidenziato che “l’impatto che i pini hanno sulle infrastrutture (strada, scuola e muro di contenimento), soprattutto in conseguenza dell’anomalo sviluppo dell’apparato radicale, imponeva quale unica soluzione l’abbattimento degli alberi”.

Il primo cittadino poi affronta la questione di via Dei Giardini. “Gli attuali Tigli sono stati piantumati meno di una ventina di anni fa in totale dispregio delle norme che regolano la collocazione degli alberi in prossimità delle strade. La conseguenza è che oggi hanno occupato con le radici il piccolo marciapiede di 70 centimetri, rappresentando un pericolo per la pubblica incolumità oltre che una vera e propria barriera architettonica. Basta ricordare l’incidente stradale dello scorso anno che solo per puro caso non ha provocato la morte di un pedone che  camminava ai margini della strada proprio per l’impossibilità di utilizzare il marciapiede. E non dimentichiamo che quella strada spesso è utilizzata per raggiungere la nuova stazione ferroviaria. Inoltre molte piante sono ammalorate, come confermatoci dall’agronomo. Ma qui il vero nodo riguarda la sicurezza sulla quale non è possibile tergiversare, così come stabilito dal Codice Civile e dal Codice della strada e peraltro sancito da alcune sentenze che fissano precise responsabilità penali per gli amministratori. Non come sentenze del Consiglio di Stato citate da qualche ambientalista che nulla hanno a che vedere con l’argomento di cui parliamo”.

Infine la questione piazza Marconi. “Oltre ad aver distrutto la pavimentazione dell’intera area, gli alberi presentano gravi criticità che determinano spesso dei crolli come accaduti negli ultimi anni. Alberi piantumati su un dislivello di oltre 1 metro e mezzo con la chiara idea che in futuro si sarebbero creati dei crolli e certamente situazioni di instabilità e pericolo. C’è chi sussurra di interventi di questa amministrazione che avrebbe tagliato le radici o, ancora di più, mettendo acido o altre sostanze per ammalorare gli alberi. Se hanno prove concrete, lo denuncino pubblicamente, diversamente si vergognino di come continuano ad attaccare a soli fini politici chi, dopo anni ed anni di abbandono e disinteresse totale, stia oggi regalando alla città interventi concreti e di salvaguardia. A Piazza Marconi  è previsto un aumento del verde e quindi non capisco perché ci si ostina col difendere ciò che non può più rimanere sempre per questioni di sicurezza. Sono disgustato da prese di posizione illogiche e che tentano solo di bloccare una pianificazione che, nel rispetto delle regole vuole riportare normalità a questa città anche nel verde. Lo testimonia la prossima piantumazione di circa duemila alberi grazie a progetti di questa amministrazione e già finanziati” .

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