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Cronaca

Un caso di covid alla Pietro Donato fa scattare l'isolamento per 400 alunni: "Scuola in presenza" interroga l'Asp

Ad essere risultata positiva una collaboratrice scolastica che è stata ritenuta contatto stretto di tutto il plesso. La richiesta per comprendere quale protocollo abbia predisposto una misura così stringente e l'applicazione della Dad anche per chi non era entrato in contatto con il personale interessato

Quasi 400 studenti dell'istituto "Pietro Donato" in isolamento fiduciario dal 7 al 17 aprile su disposizione dell'Asp per un caso di positività al covid di una collaboratrice scolastica. Vogliono vederci chiaro i membri del comitato "Scuola in presenza Messina", insieme alla "Rete nazionale Scuola in Presenza" e a "Presidio di Legalità Messina" in merito a quanto accaduto per un caso di sospetta variante covid. 

Nonostante i dati diramati dall'Ufficio scolastico regionale evidenzino la scarsa diffusione del virus tra gli alunni, infatti, sarebbe stata l'azienda sanitaria a predisporre per l'istituto la misura dell'isolamento per tutto il plesso nonché l'immediata predisposizione della didattica a distanza. Non sarebbe scattato, quindi, il protocollo del tracciamento dei contatti stretti con il soggetto positivo e dell'isolamento fiduciario soltanto di questi, previsto dalla normativa in merito alla presenza di contagi accertati nelle scuole. 

La ricostruzione dei fatti 

Il 6 aprile, dopo la comunicazione del caso di positività alla dirigente scolastica, infatti, la scuola ha subito predisposto la sanificazione degli ambienti. Tuttavia, poche ore dopo, alunni, docenti e personale Ata del plesso, sono stati posti dall'Asp in isolamento fiduciario. Immediate sono scattate le procedure di screening in modalità drive in.

"Alcuni genitori hanno chiesto lumi ed è stato loro riferito che in virtù della presenza di variante covid, la procedura per effettuare la ricerca retrospettiva dei contatti non è più quella delle 48 ore dopo esecuzione tampone, ma anche fino a 14 giorni prima dell'insorgenza dei sintomi del caso al fine di identificare la possibile fonte di infezione", si legge nella nota firmata dai gruppi. 

A destare disappunto innanzitutto l'aver ritenuto contatto stretto un dipendente scolastico che, in virtù del suo ruolo, non sarebbe venuto in contatto con gli studenti e i docenti. Intanto subito dopo il primo tampone molecolare, risultato per tutti negativo, il 14 aprile e il 18 aprile lo screening ha confermato che nessun è stato contagiato. Gli studenti hanno fatto ritorno in aula il 19 aprile. 

Le richieste di chiarimenti alla Regione 

Tuttvia per i firmatari della richiesta, inoltrata al commissario ad acta Alberto Firenze, all'Asp di Messina, agli assessorati regionali per l'Istruzione e a quello alla Salute e al presidente della Regione siciliana, è necessario fare chiarezza sul protocollo applicato nel caso di questo istituto, dal momento che "la collaboratrice scolastica infatti non può essere considerata né contatto stretto né occasionale di tutta la popolazione della scuola", si legge nella nota. 

"Il rispetto da parte dell’Asp di Messina dei protocolli tuttora vigenti e l’adeguamento delle sue condotte alle recenti indicazioni provenienti dal governo e tendenti a garantire il diritto all’istruzione e ad una sana relazionalità didattica in presenza per gli studenti di ogni ordine e  grado, oltre che l’applicazione di princìpi di proporzionalità ed equilibrio tra costi e benefici dei provvedimenti tesi a contenere il contagio", sottolineano. 

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