rotate-mobile
Cronaca

De Luca conferma l’ordinanza: “Scuole chiuse fino all'11 novembre, l’Asp dia garanzie”

La missiva dell'Asp al sindaco non consente a oggi la riapertura dei plessi della Primaria e Media per la mancata tracciabilità dei focolai plesso per plesso. Critiche a Razza per l'assegnazione di zona arancione alla Sicilia

Le scuole comunali di Primo e Secondo Grado restano chiuse. A tempo determinato. E' quanto annunciato durante la diretta social del venerdì dal sindaco De Luca dopo la risposta dell'Asp sulla situazione nelle scuole e sulla mancata individuazione plesso per plesso di eventuali focolai. Sarà confermata l'ordinanza di venerdì scorso fino all'undici novembre. Martedì 10 al tavolo della prefettura saranno comunicate novità sulla didattica in presenza. 

Scuole

Trasmessa al sindaco dal delegato Asp Carmelo Crisiscelli di tutte le attività Covid nel Messinese una missiva sulle scuole. Per Crisiscelli le scuole non sono un luogo sicuro secondo quanto dichiarato da De Luca. Il sindaco aveva chiesto un parere: "In atto il trend di contagio - scrive Crisiscelli - vede un aumento soprattutto tra i 20 e i 50 anni". L'Asp ha ricostruito il tracciamento dei positivi e familiari direttamente collegati alla scuole in questi giorni di chiusura, lo scenario è di massina attenzione e preoccupazione negli ambienti scolastici. "Si ritiene che le criticità rappresentate precedentemente non sono state superate in pieno - ha segnalato Crisiscelli - il numero dei contagi riscontrati da test rapidi e molecolari è talmente alto da rendere estramamente difficoltoso il tracciamento e la disposizione degli isolamenti fiduciari". Per De Luca la situazione è sfuggita di mano: "I nostri comportamenti sono stati sobri a Messina rispetto ad altre città siciliane, Messina ha una diffusione più bassa di Palermo e Catania, Messina è in una situazione meno preoccupante ma non possiamo permetterci di renderla preoccupante, non siamo in grado di tracciare e isolare". La scuola Galatti-Cannizzaro resterà chiusa fino al 14 novembre. Per Crisiscelli il ritorno della didattica in presenza è un rischio. De Luca: "Che cosa fareste voi al posto mio? Io sono per lasciarle chiuse, a distanza di sei giorni l'Asp ha ribadito che la situazione non è mutata, mi prendo la responsabilità di tenere chiuse le scuole fin quando Crisiscelli non individua focolaio per focolaio". Martedì in prefettura convocata una riunione per capire il da farsi. 

Scuole, l'ultima ordinanza del sindaco

Rete ospedaliera

Il sindaco ha ricordato la videconferenza di venerdì 30 ottobre con i vertici sanitari e il rettore Salvatore Cuzzocrea in cui dopo aver snocciolato i numeri dei posti letto ha ribadito che l'intera provincia di Messina non ha dove ricoverare il 13esimo paziente Covid in Rianimazione una volta saturati quelli al nosocomio universitario o l'ottavo al Papardo. De Luca ha confermato secondo la riunione di fine ottobre che il Policlinico ha 12 posti letto di Terapia Intensiva Covid, Papardo 7 (attivati oggi). "Il sistema regionale sanitario è stato nuovamente impreparato ad affrontare questa pandemia, ecco perché la Sicilia è zona arancione, siamo in una situazione delicata per rete ospedaliera".  

Sicilia Zona arancione

"La relazione del ministro Speranza si basa su un documento dell'Istituto superiore di Sanità e dalle Regioni asseverato il 25 ottobre 2020". Il sindaco è tornato sulle polemiche per l'assegnazione del colore appena più in basso del rosso rispetto a Campania e Lazio ad esempio. I ventuno criteri asseriscono al sistema regionale sanitario, alla qualità, alla tempistica dei servizi resi. "La Sicilia classificata a diffusione alta e con crescita previsionale alta e la nostra situazione dal 25 ottobre a oggi è peggiorata - ha affermato il primo cittadino - Lazio e Campania avevano indici più moderati rispetto alla Sicilia. L'indice Rt nel rapporto tra tamponi e nuovi positivi al 25 ottobre vedeva la Sicilia a 1,38; la Campania aveva un Rt di 1,29; il Lazio 1,43%. Anche como focolai attivi Sicilia più avanti rispetto a Campania e Lazio. La conclusione come classificazione vede per aumento di trasmissione la Sicilia con indice alto: "Dichiarata dalla Sicilia una cinghia di trasmissione del virus non gestibile dal sistema sanitario" - è quanto riportato nel documento ministeriale. In Lazio e Campania aumento di trasmissione moderato. "Noi siamo stati qualificati dal ministero come inaffidabili mentre Campania e Lazio affidabili nel contenimento del virus, queste sono competenze della Regione, non consento a Musumeci e Razza di giocare con la nostra pelle, l'assessore alla Sanità deve dare conto del perché siamo messi così, siamo zona arancione e tale rimarrà per 15 giorni". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

De Luca conferma l’ordinanza: “Scuole chiuse fino all'11 novembre, l’Asp dia garanzie”

MessinaToday è in caricamento