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Cronaca

"La scuola in presenza non è un capriccio", Sip pronta a scendere in campo contro ogni ipotesi di chiusura

Il Comitato fa appello al prefetto dopo le dichiarazioni del sindaco preoccupato per l'escalation dei contagi. Natoli: "Presa di posizione incomprensibile a fronte dei documentati danni causati dalla Dad"

Sulla scuola non possono ricadere le responsabilità della gestione pandemica. E' categorico il Sip, Comitato Scuola in presenza, dopo le dichiarazioni del sindaco Cateno De Luca che auspica la chiusura prolungata delle scuole per fronteggiare l'escalation dei contagi. "Il tempo che passi la buriana", ha detto il sindaco che hacomunque  precisato che non prenderà più decisioni in merito perchè spettano a Stato e Regioni.

La presa di posizione resta però "incompresibile" per il presidente di Sip Cesare Natoli "dopo due anni di lotte, evidenze scientifiche, sentenze del Consiglio di Stato che evidenziano la illegittimità dei provvedimenti di chiusura delle Scuole".

Natoli ricorda che con le linee guida previste per il corrente anno scolastico le scuole rimangono aperte anche in zona rossa e che solo in quest’ultima circostanza esse possono essere chiuse da sindaci e governatori.

"Altri interventi - si legge in una nota - possono essere presi in situazioni diverse (come la zona gialla) solo in presenza di gravi situazioni di contagio nelle scuole e documentate in modo preciso; non certo per una ormai insopportabile e ingiustificata funzione ‘preventiva’, presa cavalcando paura e narrazioni mediatiche fuorvianti, che tanti danni ha fatto negli ultimi due anni. Le Scuole, pur a fronte di una carenza strutturale che necessita di interventi nel breve e medio termine, è uno dei luoghi più sicuri per gli studenti, grazie alla presenza di un protocollo molto rigido, ed è il quinto setting di contagio, dopo RSA, Ospedali, Famiglia e luoghi di lavoro. Basta con queste posizioni ingiustificate e ingiustificabili!".

Per Sip è ancora più inaccettabile, il modo in cui il sindaco ha espresso le sue intenzioni, affermando che le scuole non possono essere tenute aperte “per il solito capriccio”. "Un capriccio? - scrive Natoli - Tenere le scuole aperte, salvaguardare il diritto allo studio e al benessere degli studenti, mentre le corsie dei reparti di neuropsichiatria infantile si riempiono di bambini e ragazzi per gravi disturbi causati dalla DAD? (348 tentativi di suicidi e 413 suicidi - uno ogni 18 ore - secondo l’Osservatorio Suicidi Covid 19. Mentre abbiamo perso e stiamo perdendo, a causa della Dad, decine di miglia di studenti, incrementando il fenomeno della dispersione scolastica?".

Comitato Scuola in presenza fa appello al prefetto di Messina "perché sgombri il campo da qualsiasi dubbio e fermi ogni possibile deriva demagogica e salvaguardi i diritti di bambini e famiglie, su cui non possono ricadere le responsabilità della gestione della pandemia. Al sindaco De Luca ricordiamo che, alla luce delle sentenze con esito positivo, che hanno decretato l'illegittimità delle ordinanze che hanno determinato la chiusura delle scuole, a macchia di leopardo, su tutto il Paese, si è ormai aperta la strada al risarcimento dei danni subìti dagli alunni della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado: gli amministratori dovranno risponderne con le casse dell'erario pubblico".

Per quanto riguarda il presente, Sip di Messina e Rete Nazionale Scuola in Presenza sono pronti ad intervenire nelle sedi opportune, nel caso in cui dovessero essere disattese le indicazioni nazionali per la Scuola e fosse ancora una volta leso il diritto allo studio degli studenti messinesi.

Scuola in Presenza - Messina

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