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Cronaca

Occupazione al Maurolico, gli studenti chiamano a raccolta sindacalisti e consiglieri comunali

Ieri il dibattito con il cgiellino Piero Patti oggi con Alessandro Russo sui temi della protesta che va dalla sicurezza degli edifici scolastici al dimensionamento, passando dal diritto allo studio. Iniziative in fase di preparazione anche al La Farina e al liceo artistico Basile

Gli studenti del Maurolico a dibattito ieri mattina col segretario della Cgil Piero Patti e oggi con il consigliere comunale Alessandro Russo. Si tratta di una serie di incontri nell’istituto occupato da giorno 9 che rientrano in un calendario di appuntamenti che gli studenti hanno stilato per spiegare le ragioni della protesta e creare sinergie ed intese finalizzate alla risoluzione dei problemi che vanno dalla carenza strutturale degli edifici al dimensionamento, dall’edilizia scolastica al diritto allo studio.

“L’attenzione è stata concentrata soprattutto sulla disorganizzazione delle istituzioni nel dare risposte definitive a riguardo – spiegano gli studenti, portavoci di un disagio che coinvolge anche le altre scuole -  tanto che lo stesso segretario ci ha confermato che la situazione del dimensionamento scolastico a Messina è attualmente “gelata”, lasciando gli studenti in una situazione di stallo e incertezza. Inoltre, sono state evidenziate le differenze tra le scuole del Meridione e quelle settentrionali; nonostante sia stata da poco approvata la legge regionale del diritto allo studio, ancora si fatica a vedere cambiamenti reali e concreti.  Nelle altre zone d’Italia - continuano - la suddetta legge ha contribuito a eliminare, o quantomeno ridurre, il fenomeno del “Caro libri” e ha inoltre permesso ai pendolari di spostarsi gratuitamente tramite mezzi pubblici; tutto ciò è ancora molto lontano dalla realtà in cui si trovano a vivere gli studenti siciliani, che sono costretti a far fronte a questi problemi autonomamente”.

Anche il liceo artistico Basile e il La Farina, dove non è ancora scattata l'occupazione, stanno organizzando comunque iniziative per rivendicare chiarezza e tempestività sui temi all'origine della protesta presentata con lo slogan “Le scuole cedono, gli studenti no”.

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