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Cronaca

I dati del Covid preoccupano De Luca: verso il rinvio delle lezioni in classe fino alla fine di gennaio

Il sindaco annuncia la volontà di non riaprire gli istituti scolastici di ogni ordine e grado fino al 31. “Ospedali stracolmi e dall'Asp solo omissioni”

L’emergenza sanitaria e la questione legata alla riapertura o meno delle scuole non fa dormire sonni tranquilli al sindaco di Messina che alle prime luci dell’alba è tornato a spiegare dal suo profilo facebook  le ragioni all’origine della volontà di tenere chiusi tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado.

Cateno De Luca, tra una spremuta d’arancia e i biscottini della mamma, ha annunciato la volontà di non riaprire almeno fino al 31 gennaio.

“Per i prossimi 15 giorni si dovrà stare calmi – ha detto il sindaco -  si dovrà stare a casa per cercare di far decantare questa fase successiva alle feste che, al di là di tutte le restrizione, qualche movimento l’ha creato.  Qualche cenone, qualche  partita a carte qualcuno l’avrà fatta, come si evince dalle situazioni che stiamo riscontrando. Fino al 31 di gennaio – ha continuato - lasciamo le scuole chiuse così decantiamo e poi magari apriamo gradualmente con asili nido ed elementari. Io penso questo, sto ragionando con gli assessori. Stiamo cercando dati, l’Asp non ci dice niente come è la situazione a Messina. Siamo all’omissione, pazzesco.  La situazione è quella che è – ha concluso - Gli ospedali ormai sono stracolmi. Noi sabato assumeremo i nostri provvedimenti ma penso che sia più congruo così, per 15 giorni facciamo decantare la situazione e poi si apre gradualmente”.

Il sindaco ha poi fatto riferimento alla campagna di vaccinazione. “Al netto delle sceneggiate – ha spiegato - ma andando nel concreto, vorrei capire cosa si prevede per Messina, come e quando si concluderà anche la fase del doppio vaccino”.

Per le superiori si profila un rinvio in tutta la Sicilia

Intanto le lezioni in presenza per le scuole superiori preoccupano anche il governo regionale. Dovrebbero ripartire lunedì 11 gennaio ma si profila un rinvio della didattica frontale in tutta la Sicilia. Questo l'orientamento degli esperti del comitato tecnico scientifico, riuniti da ieri pomeriggio con gli assessori alla Sanità e all'Istruzione Ruggero Razza e Roberto Lagalla.

Con l'andamento dei contagi monta la preoccupazione delle istituzioni. Il Cts, che Lagalla ha voluto sentire prima di prendere qualsiasi decisione definitiva, è a stragrande maggioranza contrario alla riapertura in presenza delle superiori, alla luce del tasso di positività al Covid in Sicilia: il più alto tra quelli resistrati oggi in Italia. Motivo per cui l’Isola sarebbe pronta a "congelare" la ripartenza in presenza in attesa di un quadro epidemiologico più chiaro. Secondo gli esperti, si potrebbe rischiare di vanificare lo sforzo che si sta facendo con le vaccinazioni.  

"La crescita dei contagi - ha detto l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza - non è inattesa. E' il risultato di comportamenti che tutti abbiamo avuto modo di rilevare e documentati anche da alcune immagini arrivate dalle nostre città. Se da un lato osserviamo, fortunatamente, un'incidenza non critica dei ricoveri ospedalieri, dall'altro è opportuno prevedere concrete azioni contenitive parametrate alla situazione".

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