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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Cessione di droga e sala giochi intestata in modo fittizio, scattano due misure cautelari

Il blitz della polizia che ha posto i sigilli ad una ditta individuale che gestiva un locale nella zona sud. Coinvolti Paolo Gatto e Giuseppe Cutè, già condannati in primo grado per il tentato omicidio a Giostra

E' finita sotto sequestro preventivo la ditta che gestiva una sala scommesse nella zona sud della città, intestata in modo fittizio ad un giovane incensurato. Coinvolti nell'operazone, Paolo Gatto e Domenico Cutè, già condannati in primo grado per il tentato omicidio dell'agosto 2018 in viale Giostra. Per i due, in merito alla vicenda odierna, sono scattate nuove misure cautelari notificate in carcere.

In particolare, il blitz della polizia rappresenta l’epilogo delle più recenti indagini condotte dalla squadra mobile e coordinate da Dda e Procura che da tempo hanno acceso i riflettori sulle dinamiche delinquenziali poste in essere nel campo della fittizia intestazione di beni e dello spaccio di sostanze stupefacenti. A dare il nuovo input e portare al sequestro, le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia.  Così gli investigatori hanno focalizzato l’attenzione su svariati soggetti, tra i quali appunto Paolo Gatto, figlio del più noto  Puccio, oggi detenuto in regime carcerario di 41 bis, e Giuseppe Cutè, cugino di Gatto e figlio di Domenico Cutè, detto “U Sauru”, ucciso nel 2000. 

Cutè è stato colpito da ordinanza di applicazione di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Predominio”, condotta nel dicembre del 2019 dalla squadra mobile e coordinata dalla Ddamessinese, poiché ritenuto responsabile di illeciti in materia di stupefacenti. L'attività investigativa aveva fatto emergere, in modo prepotente, l’interesse delle consorterie mafiose operanti in città per il remunerativo settore della gestione delle sale slot e delle sale scommesse.

Da qui si è fatta luce su una serie di cessioni di sostanze stupefacenti, a favore di persone diverse, da parte di Gatto. Cutè invece, nel corso delle indagini si è reso “protagonista” di una fittizia intestazione ad un giovane parente, insospettabile perché incensurato, di una sala giochi sita nella zona sud della città, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione.

La Procura ha chiesto e ottenuto dal gip  due misure cautelari nei confronti dei due uomini ai quali, il relativo provvedimento limitativo della libertà personale, veniva notificato in carcere poiché detenuti per altre cause.

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