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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Disabili e servizi Asacom, le associazioni dei familiari: "Serve chiarezza sulle graduatorie"

Richiesta di incontro al sindaco Basile. "Utilizzare personale che non conosce le tecniche di approccio su un soggetto con disabilità gravissima, non autosufficiente nelle autonomie e nella comunicazione, può inficiare tutte le terapie mediche effettuate"

Chiedono chiarezza su criteri e modalità seguiti per la selezione di personale alla Messina SocialCity ma soprattutto sulla mancata approvazione del servizio Asacom su studenti disabili e disabili psichici.

Sono le associazioni dei familiari - componenti del tavolo Autismo - Nati Per La Vita, Il Volo, Bambini Speciali e Cittadinanza Attiva che hanno scritto al sindaco di Messina Federico Basile nonché all’assessore Alessandra Calafiore, al presidente e al direttore generale della Messina SocialCity Valeria Asquini e Carmelo Sferro.

“L’urgenza dell’incontro – si legge nella nota - è dettato dai problemi che si possono creare con soggetti non idonei alle competenze richieste. Desideriamo capire quali siano stati i criteri e le modalità di valutazione delle domande e dei titoli presi in considerazione per le graduatorie; i motivi per cui non si è tenuto conto della continuità di assegnazione dell’Asacom al soggetto disabile; i metodi applicati per la formazione delle liste, sulle commissioni che hanno giudicato se i profili per cui è stato bandito il suddetto avviso avessero tutti i requisiti per lavorare insieme all’insegnante di sostegno su disabili gravissimi; sapere se i lavoratori che hanno presentato nel bando più richieste e che hanno profili compatibili con altre figure professionali, non lascino il disabile per ricoprire altri incarichi relativi ad altri profili professionali”.

Le associazioni precisano che si tratta di un servizio essenziale per garantire l’effettiva partecipazione di alunni e studenti diversamente abili gravi e gravissimi non autosufficienti, a tutte le attività didattiche nei modi e metodi dettati dalle normative vigenti e che il servizio, per essere efficace e compatibile con le esigenze ed i bisogni di ogni soggetto diversamente abile non autosufficiente, deve essere svolto da figure professionali, in possesso di attestato di qualifica specifico.

“Utilizzare il personale che non conosce le tecniche di approccio su un soggetto con disabilità gravissima - scrivono - non autosufficiente nelle autonomie e nella comunicazione, può inficiare tutte le terapie mediche effettuate, rischiando di causare una repentina perdita di autostima che a sua volta, potrebbe provocare una regressione nei comportamenti ed anche una possibile reattività difficile da gestire in ambito scolastico. -A tal proposito – aggiungono - è utile evidenziare un altro aspetto di fondamentale importanza socio-educativa: il rapporto fiduciario che si istaura tra l’assistente autonomia e comunicazione è il soggetto disabile, tecnicamente paragonabile ad una relazione terapeutica, diventa un rapporto quasi familiare, questo è fondamentale in qualsiasi processo di inclusione sociale e/o educativo. Bisogna tenere sempre presente che i disabili sono soggetti fragili, la controprova è subito evidente nel momento in cui un assistente autonomia e comunicazione viene sostituito, anche temporaneamente, in molti casi si innescano processi reattivi come: disagio, paura, nervosismo e irritabilità, rifiuto di compiere gli atti fisiologici. Una volta stabilito il rapporto di fiducia è altamente controproducente sostituire la figura, esiste un rischio reale che ci pone in stato di grave agitazione, sta avvenendo quello che temevamo, la sostituzione delle Asacom con l’interruzione della continuità didattica e l’inserimento delle nuove lavoratrici che possono non avere adeguate esperienze lavorative con disabili psicofisici”.

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