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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Servizio idrico, la Regione invia i commissari a Messina e Siracusa

Le nomine con l’obiettivo di redigere e approvare i cosiddetti Piani d’ambito. Si tratta di strumenti necessari per pianificare la gestione del servizio e per non perdere i finanziamenti per il settore

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha nominato su proposta dell'assessore Alberto Pierobon i commissari ad acta per le Assemblee territoriali idriche di Messina e Siracusa, con l’obiettivo di redigere e approvare i cosiddetti Piani d’ambito. Si tratta di strumenti necessari per pianificare la gestione del servizio e per non perdere i finanziamenti per il settore. A Messina andrà Mauro Scimonelli, mentre a Siracusa Giorgio Azzarello, entrambi dipendenti dell’amministrazione regionale.

I commissari ad acta provvederanno, entro il prossimo 31 luglio, alla redazione o aggiornamento del Piano d’ambito, necessario per il successivo affidamento a un gestore unico. Una volta redatto, il documento sarà trasmesso all’assemblea dei sindaci che avrà 30 giorni di tempo per l’approvazione, che altrimenti sarà a cura dello stesso commissario.
La decisione del governo Musumeci arriva dopo una serie di diffide e richiami. Anche il ministero dell’Ambiente è intervenuto con una nota, a settembre, con la quale ha comunicato che “condizione imprescindibile per i finanziamenti nel settore del servizio idrico integrato per il periodo 2021-2027, è che il servizio sia a regime e sia stato affidato nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale vigente, alla data del 1 gennaio 2021, e che quindi tutti gli atti propedeutici all’affidamento con particolare riguardo al Piano d’ambito siano adottati entro tale data”.

Inoltre a dicembre la giunta regionale ha stanziato 2 milioni di euro per aiutare le Ati a definire la governance del servizio idrico integrato, ma gli enti sono rimasti inadempienti. Da qui la decisione di nominare i commissari ad acta per portare a regime il sistema.

Nei giorni scorsi, il sindaco Cateo De Luca aveva depositato una richiesta di finanziamento per oltre 140 milioni di euro al Ministero dell'Ambiente per tutto il Pot, il piano degli investimenti infrastrutturali

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