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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Torna la zona gialla in Sicilia: limite di 4 persone al tavolo e mascherine all'aperto

Cosa cambia per i cittadini a partire da oggi. Esenti dai dispositivi soltanto i bambini al di sotto dei 6 anni. Green pass indispensabile per l'accesso ai servizi

La regione Sicilia torna in zona gialla da oggi, lunedì 30 agosto, con nuove regole e misure per arginare i Contagi da coronavirus e la diffusione del covid. L'Isola è la prima regione a cambiare colore, dopo il via libera a fine luglio dei nuovi criteri per calcolare il rischio Covid-19 basati sulle ospedalizzazioni, con una soglia del 10% per l'occupazione dei posti in rianimazione e una del 15% per i posti letto nella cosiddetta area medica non critica. Ecco cosa cambia nella regione, che ieri ha fatto registrare altri 1.369 casi con un nuovo aumento di ricoveri e terapie intensive, dopo l'ordinanza del 27 agosto scorso firmata del ministro della Salute Roberto Speranza.

La Sicilia in zona gialla da oggi: ecco le regole

Da oggi in Sicilia c'è l'obbligo di indossare le mascherine anche all'aperto (sono esentati i bambini sotto i 6 anni). Non c'è invece il coprifuoco. Si tratta di regole diverse e meno stringenti rispetto a quanto gli italiani erano abituati a fare nei mesi scorsi. E che tengono conto anche del green pass in possesso dei vaccinati. Si può entrare e uscire dalla regione in zona gialla ed è possibile raggiungere le seconde case fuori regione a prescindere dal colore della zona di partenza e di arrivo.

Rispetto alla zona bianca, nessuna modifica alle funzioni del green pass: il certificato verde - per vaccinati, guariti o soggetti negativi a tamponi - consentirà ad esempio l'accesso a ristoranti e bar al chiuso, dove torna il limite di quattro persone al tavolo, a meno che non si tratti di conviventi. All'aperto, il servizio può essere offerto a tutti. Il green pass è indispensabile per l'accesso ad una serie di attività e servizi (piscine, palestre, centri termali, cinema, teatri, parchi a tema, congressi e fiere). Il primo settembre il green pass diventa obbligatorio per usufruire dei trasporti a lunga percorrenza (treni, aerei e navi).

Come stabilisce inoltre l'ultimo decreto covid, negli impianti sportivi di una regione in zona gialla "la capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all'aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso". L'ultimo bollettino fotografa una situazione complessa: sono 1.369 i contagi registrati ieri, ancora una volta il numero più alto tra le regioni italiane. Registrati 10 morti: uno il 28 agosto, 8 il 27 agosto e uno il 26 agosto. In terapia intensiva sono in cura 108 persone (4 in più rispetto a sabato). I pazienti in area non critica sono 914 (+21). Il dato dei guariti è pari a 864 persone. I tamponi molecolari processati sono stati 7.092. I tamponi rapidi sono stati 6.414. Tra le province, spicca Palermo con 343 casi.

"Le persone non vogliono più indossare la mascherina"

"Sa quale è il vero problema? Che le persone non vogliono più indossare la mascherina. Noi cerchiamo di essere presenti, soprattutto nelle zone dove è più alta l'affluenza di turisti, o nelle località balneari, o ancora dove si creano assembramenti per alcuni locali la sera. Ma non è semplice. In tanti ormai sono orientati a non indossare la mascherina, con l'equivoco di chi non la porta perché vaccinato", ha detto il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, all'Adnkronos.

"Noi i controlli li facciamo sempre - ha aggiunto il prefetto -. Sono circa duemila i controlli al giorno, e oltre 50mila i controlli eseguiti solo ad agosto. È evidente che in una città e una provincia come Palermo dove accadono episodi di ogni genere, le forze dell'ordine devono essere sempre presenti. I controlli vanno fatti nei locali, nelle attività economiche, cose che facciamo regolarmente". Dall'inizio della pandemia sono stati oltre mezzo milione i controlli eseguiti nella provincia di Palermo. "Noi cerchiamo di essere presenti", ma il messaggio è chiaro: "Sono le persone che si devono convincere che le regole vanno rispettate".  

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