"Il traghettamento ferroviario sullo Stretto è sicuro", i sindacati rispondono alla diffida di Rete Civica
Filt Cgil, Orsa e Comitato Pendolari hanno scritto una lettera aperta al ministero ai Trasporti, il cinquestelle D'Uva ricorda gli investimenti per migliorare la navigazione tra Sicilia e Calabria
Se la Rete civica per le Infrastrutture ha presentato una diffida sulla sicurezza dei treni che attraversano lo Stretto i sindacati Filt Cgil, Orsa e Comitato Pendolari siciliani scrivono al ministero dei Trasporti. "Se i traghetti ferroviari dello Stretto di Messina non fossero sicuri sarebbero intervenuti i sindacati del settore e i rappresentanti dell’utenza, da sempre in prima linea nella rivendicazione di massima sicurezza nel sistema ferroviario - si legge nella nota inviata al governo nazionale - il traghettamento nello Stretto di Messina è storicamente sicuro; dal 1894, epoca in cui il collegamento ferroviario fra la Sicilia e il continente si effettuava attraverso ferry-boats con azionamento a pale e motore a vapore, non si registra ad oggi una casistica di tragedie tale da catalogare il sistema come “insicuro”. Fra le fatalità che negli anni hanno coinvolto i convogli ferroviari, non si annoverano drammi ed eventi luttuosi in fase di traghettamento dei treni nello Stretto di Messina. Le rivendicazioni e le lotte dei lavoratori hanno contribuito a innalzare i livelli di sicurezza che nello Stretto di Messina sono garantite con navi costruite all’uopo, dotate di sistemi antincendio e piani di evacuazioni testati dalle Autorità competenti e attraverso sistematiche esercitazioni del personale, altamente formato con i corsi di aggiornamento ministeriali previsti in tema di sicurezza in mare". Sottolineato inoltre che lo schema di separazione del traffico e Il sistema VTS (Vessel Traffic Service) presenti nello stretto di Messina, garantiscono una navigazione sicura e monitorata anche quando gli scafi nello specchio di mare sono tanti e le condizioni meteo non sono buone.
Nella lettera al ministero viene puntualizzato che con gli stanziamenti Statali previsti nel progetto “Attraversamento Dinamico dello Stretto” per potenziare il traghettamento ferroviario, le due navi con ponte binari chiuso saranno presto sostituite da nuove unità tipo N/T Messina, con ponte aperto che consente ai passeggeri di restare. La nuova nave Iginia , gemella di nave Messina, è in fase di ultimazione ai cantieri Mariotti di Genova e presto solcherà lo Stretto in sostituzione di una delle vecchie unità ed è in preparazione il bando per assegnare la costruzione di un’altra unità a ponte aperto, con propulsione ecologica ibrida, che rafforzerà ulteriormente la flotta ferroviaria. I convogli ferroviari che effettueranno il collegamento da e per la Sicilia saranno in grado di imbarcare autonomamente sulle navi in modo da diminuire, di almeno un’ora, i tempi di attraversamento. Per i sindacati quanto rivendicato con la manifestazione del febbraio "Il ferribotte non si tocca" si sta concretizzando.
Sulla sicurezza del traghettamento ferroviario è intervenuto anche il deputato cinquestelle Francesco D'Uva: “Nel 2016, avvalendoci del consiglio dell’allora Segretario Regionale OrSa Mariano Massaro, presentammo un’interrogazione a prima firma Di Maio per chiedere l’arrivo di nuovi treni che riuscissero ad attraversare lo Stretto a bordo delle navi traghetto senza che, nelle manovre di imbarco e sbarco, si spezzassero. Da allora abbiamo sempre mantenuto alta l’attenzione sui collegamenti e la mobilità tra le sponde di Messina e Reggio Calabria”. “Nel 2016 il MoVimento 5 Stelle era all’opposizione e quando venne organizzata la grande manifestazione de #Ilferribottenonsitocca scese in piazza a fianco di cittadini e lavoratori” - ha continuato D’Uva - quando siamo arrivati al Governo non solo abbiamo fatto sì che il ferry-boat non si toccasse ma abbiamo fatto in modo che, per lo Stretto di Messina, vi fossero investimenti specifici. Questa è la strada che intendiamo continuare a percorrere”.