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Cronaca Taormina

Spettacoli a Taormina, gli impresari: "Suicidio rinunciare ai concerti". Bolognari: "Lo stop ad agosto gradito ai turisti"

Il sindaco replica alle dichiarazioni di Nuccio La Ferlita e Rapisarda critici anche sulle nuove disposizioni che "prevedono l’organizzazione a carico dei privati della vigilanza della viabilità"

E’ polemica a Taormina sull’organizzazione degli spettacoli al teatro Antico e le nuove disposizioni. Ad accendere la miccia gli impresari Nuccio La Ferlita e Giuseppe Rapisarda con alcune dichiarazioni che mettono in evidenza le difficoltà in un momento delicato per la ripartenza dopo “il drammatico periodo caratterizzato dalla pandemia” e chiedono di utilizzare la tassa di soggiorno, “come fanno già altri comuni come quello di Catania” per fare fronte alle spese di gestione.

“Taormina – scrive in una nota Rapisarda - non può permettersi di rinunciare ai concerti. Deve rimanere al centro della programmazione della musica live siciliana e non può defilarsi. Sarebbe una mossa suicida per la città e per la Sicilia”. Sott’accusa nuove disposizioni che prevedono l’organizzazione a carico dei privati della vigilanza della viabilità. “Questa proposta lanciata dal Comune, oltre che dal punto di vista normativo, presenta numerosi problemi attuativi. Il pubblico che assiste ai concerti è solo una minima parte di quello che è presente ogni sera a Taormina. Chiedere ai privati di assumersi l’onere delle presenze totali è un ragionamento viziato in partenza. Questo significa cancellare il Teatro Antico dalla programmazione dei concerti e rinunciare all’indotto che gli eventi producono, per ricaduta, nel tessuto economico cittadino. Lo hanno capito Catania, Siracusa e Agrigento che hanno aperto le loro location a progetti culturali con al centro la musica live e che quest’anno hanno organizzato cartelloni in grado di attirare appassionati di musica da tutta Italia e dall’estero”.

Difende i provvedimenti presi e rassicura sulla bontà delle iniziative il sindaco di Taormina Mario Bolognari che in sei punti ha replica agli impresari. “Le dichiarazioni di La Ferlita e Rapisarda sono fondate su notizie completamente sbagliate – spiega Bolognari - In primo luogo, non c’è nessun provvedimento del comune di Taormina, ma un verbale della Commissione di agibilità in linea con le Indicazioni concordate con Prefettura e Questura. Secondo: non è prevista nessuna misura che riguardi la viabilità a carico dei privati organizzatori di spettacoli, ma tre presidi sai varchi di accesso all’area del teatro che fanno parte del dispositivo di sicurezza. Terzo: la Commissione di vigilanza ha leggermente diminuito il numero di persone addette all’ istradamento e al controllo del pubblico all’interno del Teatro per spostare le stesse persone (sono quattro) nei punti caldi dell’accesso alla biglietteria e al teatro stesso. Quarto: questa soluzione non comporta nessun nuovo onere finanziario per gli impresari. Quinto: normativamente non c’è nessuna anomalia perché stiamo parlando di normali controlli che le ordinanze del questore inseriranno nel dispositivo di sicurezza, come avviene all’interno del teatro e al suo esterno per un ordinato e sicuro afflusso e deflusso degli spettatori. Sesto: che gli spettacoli rappresentino una parte minoritaria della presenza di ospiti a Taormina non è un argomento che possa spostare l’ordine delle cose; infatti, i tre presidi richiesti riguardano solo ed esclusivamente i giorni e gli orari degli spettacoli e non hanno nulla a che vedere con la restante parte della presenza turistica in città. Settimo conclude Bolognari - la sospensione ad agosto per dieci giorni non fa parte di valutazioni e giudizi che possiamo vederci propinare da persone che non vivono a Taormina e parlano per un loro specifico e soggettivo interesse; in quei dieci giorni il Parco archeologico organizza le visite serali che sono graditissime ai turisti che soggiornano negli alberghi e consumano i loro pasti nei ristoranti di Taormina”.

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