Vuoi il ristoro? Dammi lo sponsor: i rapporti tra il funzionario Gullo e due commercialisti per sostenere la Top Spin Messina
Il gip Finocchiaro ricostruisce il modus operandi del dirigente dell'Agenzia delle Entrate arrestato ieri con l'accusa di concussione. Il calvario dell'imprenditore indotto a dare soldi alla società di tennistavolo per avere i fondi Covid e la pubblicità fittizia di quattro aziende
Un vero e proprio calvario fatto di telefonate, incontri, pec e istanze terminato poi con una denuncia alla guardia di finanza. L'ha vissuto l'imprenditore che rivolgendosi alle forze dell'ordine ha dato il via all'inchiesta che stamane ha portato all'arresto del funzionario dell'Agenzia delle Entrate, Roberto Gullo, e all'iscrizione sul registro degli indagati, insieme ad altri sei soggetti, dei commercialisti Antonino D'Andrea e Dario Grussu, entrambi sospesi per un anno dalla professione. Al centro le difficoltà dell'uomo a ricevere il ristoro assegnato alle imprese colpite dal Covid e la richiesta da parte di Gullo di sbloccare la pratica solo dopo aver ottenuto una sponsorizzazione per l'Asd Top Spin, società messinese da tempo ai vertici del tennistavolo internazionale, di cui lo stesso Gullo è team manager.
Come ricostruito dalla Procura, l'imprenditore, attivo con due società nel settore scommesse e lotterie, nell'ottobre del 2021 si è rivolto alle Fiamme Gialle raccontando di aver fatto richiesta per il bonus dedicato alle aziende colpite dalla crisi pandemica, un aiuto quantificato in 150mila euro. Un'istanza che, come si legge nell'ordinanza firmata dal gip Simona Finocchiaro, era stata avanzata all'Agenzia delle Entrate dal commercialista Antonino D'Andrea, difeso dall'avvocato Antonio Caroè, nel gennaio dello stesso anno. Una richiesta rimasta inevasa, nonostante l'integrazione con nuovi documenti da parte dell'imprenditore richiedente. Quindi il colloquio tra lo stesso D'Andrea e Gullo, in qualità di responsabile dell'ufficio Rimborsi dell'Agenzia delle Entrate. Quest'ultimo, come messo nero su bianco dagli inquirenti, avrebbe detto che la pratica era stata bloccata automaticamente dal sistema e che per risolvere la questione sarebbe stato necessario lavorarla "manualmente". Nel frattempo, la mancata erogazione del finanziamento previsto dai ristori Covid, aveva obbligato l'imprenditore a rivolgersi alla propria banca per un prestito, impossibilitato a far fronte alle perdite economiche causate dalle restrizioni per la pandemia. Nello stesso tempo, rivolgendosi a due avvocati, l'amministratore delle due società di scommesse e lotteria, aveva deciso di adire a vie legali contro l'Agenzia delle Entrate per ottenere il risarcimento dei danni.
"Questa è la zita e sa da fare se non la pagate voi la devo pagare io"
Ma le acque tornano serene dopo che, siamo nel settembre 2021, dallo stesso ufficio di via Santa Cecilia arrivano rassicurazioni circa l'imminente sblocco della pratica senza che fosse quindi necessario procedere legalmente. E proprio a questo punto entra in ballo la clausola inaspettata. Tutto sarebbe infatti andato a buon fine, e quindi l'imprenditore avrebbe ricevuto il bonus richiesto mesi prima, solo se avesse provveduto a sponsorizzare la Top Spin con un contributo di 5mila euro. Una richiesta che, secondo quanto raccolto dagli inquirenti, sarebbe stato Gullo a rivolgere al commercialista D'Andrea.
L'imprenditore si rifiuta e precisa inoltre al suo commercialista che le società da lui amministrate non possono per legge elargire contributi per sponsor o attività pubblicitarie. Ma quest'ultimo non sente ragioni e addirittura precisa: "Questa è la zita e sa da fare se non la pagate voi la devo pagare io".
"Il D'Andrea - ha ricostruito la Procura - insomma, poneva il pagamento richiesto dal Gullo come un 'obbligo', senza il quale le pratiche dei ristori avrebbero avuto dei rallentamenti se non addirittura degli arresti". Ma l'imprenditore rifiuta categoricamente di accettare e si rivolge alla guardia di finanza. Nel frattempo, ad inizio 2022 riesce a ricevere i ristori Covid per le due sue società. Un risultato che, come appurato dagli inquirenti, il commercialista D'Andrea rivendicava come frutto del suo esclusivo interessamento per il buon esito della pratica, essendo riuscito a ricavare altrove 20mila euro di sponsorizzazioni. E per il giudice D'Andrea ha avuto un ruolo determinante non limitandosi a "farsi portavoce delle richieste indebite del Gullo e a rappresentare le conseguenze negative di un diniego alle richieste medesime, ma si è attivato col funzionario dell'Agenzia delle Entrate per il buon esito dell'illecita operazione".
Ma Gullo, secondo la Procura, avrebbe avuto rapporti anche con un altro commercialista sempre per ottenere sponsorizzazioni per la Top Spin. Si tratta di Dario Grussu assistito dal legale Nunzio Rosso e indagato e sospeso per un anno dalla professione. Come si legge nell'ordinanza del gip Finocchiaro, Gullo "abusando della sua qualità e strumentalizzando la posizione rivestita all'interno dell'ufficio dell'Agenzia delle Entrate di Messina, nonché della circostanza che il commercialista Grussu come altri professionisti, dovevano spesso rivolgersi a lui per la definizione di pratiche lavorative (sicchê mantenevano con lo stesso un rapporto di opportunistica accondiscendenza), portava avanti continue interlocuzioni col Grussu affinchè questi inducesse alcuni dei suoi clienti, a stipulare contratti di sponsorizzazione con la Top Spin".
Le sponsorizzazioni "simulate" di quattro aziende messinesi
A tali contratti, come è emerso dalle indagini, non sarebbe però seguita alcuna attività di effettiva sponsorizzazione. E proprio per questo i titolari delle quattro aziende coinvolte sono indagati a loro volta "per avere indebitamente corrisposto i relativi benefici ricercando un illecito vantaggio in procedure amministrative".
Secondo il giudice, il funzionario Gullo "si è procacciato finanziatori della società sportiva tra i clienti dei professionisti che, per lavoro, si rapportavano con lui e -proprio tramite l'intermediazione dei commercialisti D''Andrea e Grussu- ha indotto quattro aziende messinesi, i cui titolari risultano indagati, a stipulare dei contratti di sponsorizzazioni con la summenzionata Associazione Sportiva - Top Spin ndr -, senza tuttavia che alla stipula sia seguita l'effettiva sponsorizzazione, seppur le fatture siano state poi portare in detrazione dalle varie società".
E ancora "I commercialisti indagati [...] si sono attivati per il buon esito delle operazioni illecite, da un lato assicurando al pubblico ufficiale la minore esposizione possibile nel rapporto con i privati, dall'altro lato attivandosi personalmente per la conclusione dei contratti medesimi, fissando appuntamenti, incontrandosi con i clienti, forendo loro i contratti da firmare e l'iban sul quale effettuare il versamento, sollecitando i pagamenti entro determinati termini, valorizzando la funzione pubblica del Gullo, benché quest'ultimo non fosse il legale rappresentante dell'associazione sportiva".
I nomi di tutti gli indagati
Roberto Gullo, 63 anni (funzionario Agenzia Entrate)
Antonino D’Andrea, 68 anni (commercialista)
Dario Grussu, 58 anni (commercialista)
Giuseppe Quartuccio, 28 anni (presidente Top Spin)
Giorgio Quartuccio, 61 anni
Simona Pagano, 36 anni (titolare tabaccheria)
Francesco Vinci, 60 anni (titolare ristorante)
Pietro Mondello, 53 anni (amministratore)
Leone Mondello, 80 anni
Il provvedimento cautelare interviene nella fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, nel rispetto, pertanto, della presunzione di innocenza che l’art. 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva.