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Cronaca

All'Esfo uno sportello d'ascolto dedicato agli studenti: "Dopo tre mesi tantissime richieste accolte"

A disposizione degli allievi e delle famiglie una psicologa dell’Associazione “Multiverso”

Offrire ai giovani  tra i 13 e i 17 anni la possibilità di acquisire anche capacità tecnico professionali propedeutiche all’inserimento nel mondo del lavoro. Prosegue a “gonfie vele” il servizio dello Sportello d’ascolto inaugurato in occasione della giornata internazionale contro la violenza di genere presso l’E.S.F.O (Ente superiore di Formazione e Orientamento) scuola dei mestieri. 

L’iniziativa nasce dall’idea di voler concretamente dare una “porta aperta” e uno “spazio dedicato” ai nostri ragazzi che si trovano ad affrontare l’età adolescenziale in questo momento storico particolare. Momenti di difficoltà, di confusione, di fragilità o di dubbio riguardo allo studio, agli amici, alla famiglia, all’amore, al mondo della rete e di internet e a tutte quelle tematiche tipicamente adolescenziali. 

"In ottica di promozione del benessere, la nostra scuola ha avuto la fortuna di attivare tale servizio grazie, soprattutto, alla collaborazione volontaria della Moira Casella psicologa e referente regionale dell’Associazione “Multiverso”.  Lo sportello ha come unico obiettivo quello di migliorare la qualità della vita degli studenti, favorendo benessere nella scuola e promuovendo le capacità relazionali", dichiara l'ente.

"É un’occasione per i ragazzi di poter avere uno spazio e un tempo speciale per loro, dove vengono accolti e ascoltati, andando anche oltre le apparenze. Il colloquio è protetto dal segreto professionale e viene condotto in uno spazio sicuro, accogliente creato appositamente dagli stessi ragazzi per farli sentire a casa, protetti da un ambiente il più possibile familiare. Oggi si pensa all’adolescenza come una fase da “temere”: i ragazzi disturbano, si nascondono, portano paura e devastazione; tuttavia sotto quell’aria minacciosa strafottente spesso di sfida, si nasconde spesso un dolore profondo, una ferita emotiva che ha bisogno di essere capita, portata alla luce e se possibile curata", si legge ancora, 

"Proprio la scuola, se aperta al dialogo e al confronto, può rappresentare un ambiente privilegiato, sia per l’individuazione di situazioni di “crisi”, sia per la loro risoluzione. Lo sportello, inserito in questo contesto, rappresenta un’importante occasione per i ragazzi di potersi relazionare con un adulto, uno Psicologo, capace di ascoltarli e comprendere i loro bisogni ed esigenze, senza mettere in campo il giudizio. 
Tutto parte dall’ ascolto attivo, la comprensione, l’empatia e l’accettazione dell’altro. In questo modo è possibile rendere ogni studente protagonista del suo percorso di crescita, stimolandolo attivamente, in modo da poter “imparare a imparare” e facilitandolo nell’acquisizione della sua autonomia e della sua indipendenza.
Un “contenitore” dove gli studenti possono “mettere” quelle emozioni, ansie e paure, che 
influenzano negativamente la loro quotidianità, e in cui poterle “trasformare” in risorse positive da utilizzare in maniera funzionale a scuola, ma anche fuori", aggiungono. 

"Oggi tutto accade in fretta, a volte troppo, gli adolescenti hanno allora bisogno di uno “specchio” in cui potersi riflettere; tale specchio è lo sguardo degli adulti e dei coetanei, attraverso cui possono intercettare chi sono e cosa stanno diventando. L’adulto può diventare uno specchio capace di rimandare all’adolescente chi è e come sta crescendo, lo aiuta a fermarsi a riflettere su di sé. Importante è accogliere la persona, il suo contesto, sospendendo il giudizio, affinché possa sentirsi veramente accettata e accolta, al fine di costruire una buona alleanza terapeutica e una buona relazione, all’interno della quale possono avvenire i veri cambiamenti", spiegano. 

"A distanza di tre mesi dall’avvio del progetto, siamo felici e orgogliosi di condividerne con voi i risultati ottenuti (su nove incontri effettuati si sono già registrati 15 accessi e svariate richieste di “aiuto” già calendarizzate) testimonianza concreta del bisogno palese dei giovani di trovare braccia aperte pronte ad accoglierli e non diti puntati pronti a giudicarli", concludono. 

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