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Cronaca Sant'Agata di Militello

Molesta una donna tutte le volte che va al cimitero, arrestato dipendente comunale

L'uomo tormentava la vittima con frasi volgari e pedinamenti, telefonandole ogni ora. In un caso la signora è stata palpeggiata e minacciata di morte

Dovrà rispondere di stalking e violenza sessuale un 60enne, dipendente comunale di Sant'Agata di Militello. L'uomo ha infatti perseguitato una donna, rivolgendole pesanti apprezzamenti tutte le volte che la incontrava al cimitero del comune tirrenico. Ma dalle parole è poi passato ai fatti: la vittima è stata pedinata e palpeggiata oltre ad aver subito minacce di morte. 

Il molestatore, inoltre, telefonava a tutte le ore alla donna al punto di indurla a non utilizzare il cellullare. E' stata lei a denunciare tutto alla polizia e a far scattare l'arresto del suo aguzzino, ora ai domiciliari così come stabilito dal gip del tribunale di Patti dott. Domenico Molina, su richiesta del procuratore della Repubblica di Patti Angelo Cavallo e del sostituto procuratore Antonietta Ardizzone

I fatti

La misura cautelare segue ad una articolata indagine svolta dagli uomini del Commissariato di Sant’Agata di Militello, a seguito di denuncia presentata nel mese di aprile dalla parte offesa. Quest’ultima evidenziava come, ogni volta che si recava al cimitero locale per rendere omaggio a parenti defunti, veniva avvicinata dal citato dipendente che, approfittando dei momenti in cui non vi erano altre persone, la molestava con frasi volgari, inseguendola durante tutto il percorso.

Detta condotta molesta veniva portata avanti dall’indagato tutte le volte che la donna si recava al cimitero, tanto che la medesima si trovava costretta a ridurre le visite oppure era costretta ad andare in momenti in cui il dipendente era assente dal turno.

L’indagato, inoltre, oltre alle molestie perpetrate di persona, telefonava a tutte le ore sul telefono della vittima al punto da indurla a spegnere il telefono nelle ore serali o notturne. Ciò nonostante, il molestatore era solito usare accorgimenti quali rendere ignoto il suo numero mentre effettuava le chiamate. Durante la stesura della prima denuncia, le molestie telefoniche ai danni della vittima avvenivano persino in presenza degli agenti del Commissariato.

Le molestie e le insistenze dell’indagato sono arrivate al punto che, durante una delle visite al cimitero, la vittima veniva minacciava di morte; inoltre, in un’altra circostanza, lo stalker la inseguiva e la  bloccava in una zona isolata, palpeggiandola.

L’acquisizione di precisi elementi di riscontro probatorio consentivano ai poliziotti del Commissariato di presentare un’articolata informativa alla Procura di Patti che, valutati gli elementi raccolti, richiedeva al GIP di Patti la misura degli arresti domiciliari con divieto assoluto di mantenere contatti con altre persone. I reati contestati sono quelli di atti persecutori e di violenza sessuale.  

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