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Cronaca

Tariffe agevolate sullo Stretto, c'è la proposta di legge

L'iniziativa dei deputati di centrosinistra Navarra, Timbro, Raffa, D’Uva e Viscomi. Chiesto un contributo annuo dello Stato per i comuni di Messina e Reggio Calabria

Le difficoltà di chi attraversa ogni giorno lo Stretto finiscono al Parlamento. I deputati del centrosinistra Pietro Navarra, Flavia Timbro, Angela Raffa, Francesco D’Uva e Antonio Viscomi hanno presentato una proposta di legge per ottenere tariffe agevolate e la continuità territoriale tra la sponda messinese e quella reggina. 

Il testo del documento

La presente proposta intende porsi come quadro normativo all'interno del quale la continuità territoriale sia garantita e normata con l'istituzione di regole e facilitazioni, perché lo svantaggio derivante dall’insularità non può costituire condizioni differenziate per ciò che concerne la tutela tra imprese dei vettori marittimi, lavoratori pendolari e studenti.

In particolare, l’articolo 1 stabilisce un contributo annuo, da parte dello Stato, alle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria, al fine di consentire la stipula di apposite convenzioni tra gli enti locali e i vettori marittimi per compensare lo svantaggio economico dei lavoratori pendolari e studenti mediante riduzione dei costi del biglietto di traghettamento. L’articolo 2, determina la misura massima del contributo compensativo annuo del costo di traghettamento, che diverrà oggetto della convenzione, nell’ambito di una conferenza di servizi fra le Città Metropolitane, associazioni sindacali di categoria dei lavoratori autonomi, ordini professionali, e una rappresentanza dei vettori marittimi.

L’articolo 3, demanda al Governo la possibilità di provvedere a rinegoziare il contratto di servizio pubblico con la società che svolge il servizio di traghettamento nello Stretto di Messina, chiedendo una riduzione del costo di traghettamento e una tariffazione di vantaggio a favore dei cittadini residenti nei comuni delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria. L’articolo 4, in considerazione della difficoltà permanente rappresentata dall'insularità e dalle dimensioni ridotte del mercato interno, stabilisce che l'onere dei servizi previsti dai contratti di servizio pubblico è posto a carico delle regioni interessate. Inoltre, è istituito, presso il Ministero dell'economia e delle Finanze, un Fondo per la continuità territoriale. Infine, articolo 5 reca disposizioni finanziarie.

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