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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Ristorante "vietato ai bimbi", imprenditore invitato ad uscire con il nipotino di 6 mesi

L'episodio segnalato dal Garante dell'Infanzia di Reggio Calabria. Sul menù era specificato il divieto per motivi di privacy

Disavventura per un imprenditore reggino a Taormina. Lo scorso 6 gennaio l'uomo si era recato con la famiglia in un ristorante di un albergo a 5 Stelle, ma è stato invitato a lasciare il tavolo poco dopo. Il motivo? Con sè aveva portato il nipotino di 6 mesi. A raccontare la vicenda è il garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza di Reggio Calabria, Antonio Marziale.

“Ho prontamente verificato la segnalazione – spiega il Garante – telefonando al locale e parlando con il direttore, che mi ha confermato gli accadimenti parlandomi di una postilla sul menu del ristorante, adducendo ragioni di privacy dei clienti, di possibile pericolo essendo la balconata della struttura a strapiombo sul mare, di somministrazione di bevande alcoliche e comunque di intralcio della carrozzina. Motivazioni che in un locale pubblico sono scontate, come la sicurezza del luogo e la non somministrazione a minori di alcool. Sull’intralcio della carrozzina penso che anche un cane di grossa taglia sia di impedimento per i camerieri, però agli animali l’ingresso non è vietato come ai bambini”.

Per Marziale: “Se il divieto esiste, posso immaginare che esistano leggi che lo consentano e che permettano ai gestori di applicarle e se così è non è accettabile che un Paese firmatario della Dichiarazione ONU sui diritti dei fanciulli possa mantenerle in vita. Ci ammantiamo di ricorrenze volte ad affermare i diritti dei bambini quando essi, in realtà, sono sempre più assottigliati, facendo a pugni con il concetto di civiltà emancipata. Si può immaginare un locale only adult, come i motel preposti, dove il buonsenso più che le leggi consiglia di stare alla larga con bambini al seguito, e così avrebbe fatto l’imprenditore che mi ha segnalato gli accadimenti, se non fosse che trattasi di una struttura lussuosa, centrale e priva di cartelli esterni che segnalino il divieto, in una tra le località più belle d’Italia, che dovrebbe essere culla dell’inclusione universale, bambini compresi”.

“Mi batterò – conclude Marziale – affinché queste eventuali disposizioni di legge vengano riviste ed a tal proposito provvedo a segnalare gli accadimenti all’Autorità Garante nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, perché sia motivo di trattazione alla prossima Conferenza nazionale di Garanzia”.

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