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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Torrenti colmi di rifiuti e usati come parcheggio, il prefetto batte i pugni sul tavolo e chiede interventi

Stamane il tavolo tecnico al Palazzo del Governo dopo il temporale del 3 ottobre scorso. Librizzi ha riunito amministrazione, protezione civile e forze dell'ordine per avviare le opere di messa in sicurezza

A due giorni dal violento temporale che si è abbattuto in città, causando disagi e allagamenti, il prefetto pretende interventi urgenti per la messa in sicurezza del territorio.

Lo ha comunicato questa mattina durante un incontro al Palazzo del Governo con amministrazione comunale, protezione civile e forze dell'ordine. Al tavolo anche i rappresentanti del Consorzio Autostrade e l'Ispettorato Ripartimentale Foreste.

Maria Carmela Librizzi ha richiamato l'attenzione sulle criticità del territorio relative al dissesto idrogeologico, ponendo particolare interesse alle condizioni dei torrenti cittadini.

Secondo il prefetto non c'è tempo da perdere anche a causa della presenza di folta vegetazione e rifiuti sui letti dei vari corsi d'acqua i cui argini spesso si sono rivelati inadatti a contenere la furia del fango. Il rappresentante del governo ha poi puntato il dito contro la presenza di manufatti abusivi nei pressi dei torrenti o peggio ancora dentro di essi.

Torrente San Michele in piena: auto travolte dal fango

L'allarme è stato raccolto dall'assessore alla Protezione Civile Massimo Minutoli che sta coordinando le attività di monitoraggio di tutti gli alvei cittadini in collaborazione con alcuni geologi. Il Dipartimento Foreste invece si è detto disponibile ad intervenire per rimuovere la folta vegetazione che spesso ostruisce il deflusso dell'acqua. 

Librizzi ha poi invitato la polizia municipale a sorvegliare affinchè nessuno parcheggi all'interno dei torrenti così come accaduto il 3 ottobre proprio a San Michele

Il Comune dovrà adesso trasmettere un report aggiornato su tutte le criticità riscontrate. Per risolverle la prefettura potrebbe direttamente chiamare in causa l'Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia. 

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