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Cronaca

Discarica abusiva di Gravitelli, in 27 a processo per traffico illecito di rifiuti

Lo ha disposto il gup Ornella Pastore. Secondo quanto scoperto da una operazione della guardia di finanza a ottobre 2022 l' associazione criminale si occupava del conferimento illecito di materiale proveniente dai cantieri di nomi noti dell'industria edile messinese

Si è tenuta il 4 e il 5 gennaio l'udienza preliminare che scaturisce dall'inchiesta della Guardia di finanza volta a sgominare un'associazione che gestiva un traffico illecito di rifiuti provenienti da cantieri edili messinesi che venivano depositati e interrati in un'area di Gravitelli adibita a discarica abusiva.

Quaranta imputati per cui, il gup Ornella Pastore su richiesta del pm Rosanna Casabona, ha disposto il rinvio a giudizio per udienza collegiale, tranne che per Gaetano Giunta e Luigi Polimeni, il primo ex assessore alle politiche sociali della giunta Providenti e rappresentante legale della Fondazione di Comunità di Messina Onlus, il secondo collaboratore della fondazione.

Hanno chiesto il rito abbreviato con udienza fissata il 15 febbraio 2023 Giuseppe Cucinotta, Francesco e Cosma Fiumara, Antonio Marino e Letterio Mondo. Hanno chiesto, invece, il patteggiamento a 2 anni di reclusione e 12 mila euro di multa e andranno in udienza il 10 gennaio in aula H, Antonio Maita, Andrea Mancuso, Fabio Mangano e Antonino Romeo. 

A costituirsi come parte civile Legambiente Sicilia insieme all'avvocato Aurora Notarianni, Eimì-Associazione di promozione sociale e Codici. Assenti in aula, nonostante il grave danno ambientale e il rischio idrogeologico che l'area in cui si estende la discarica rappresentano per la città, il comune di Messina e il ministero per l'ambiente. 

La ricostruzione degli inquirenti e i reati 

Secondo la ricostruzione degli inquirenti a capo dell'associazione che si occupava di raccogliere, trasportare, scaricare e interrare i rifiuti speciali, ci sarebbero stati Daniele e Giuseppe Mancuso, padre e figlio rispettivamente amministratori delle società Sofia.it onlus e Co.m.man. srl. Daniele, promotore dell'attività abusiva, teneva i rapporti con gli imprenditori edili da cui ritirava il materiale di risulta, oltre a coordinare l'attività dei dipendenti e a redigere false fatture con il coinvolgimento della ditta del figlio Giuseppe, che metteva a disposizione i mezzi per il trasporto dei rifiuti. 

Insieme a loro operavano Andrea Mancuso, come collaboratore, e gli autisti e dipendenti a vario titolo Fabio Mangano, Giuseppe ManganoAntonino Marino, Giuseppe Puliafito, Giuseppe IudiconeAntonio RomeoAntonio Maita e Letterio Mondo. Oltre al trarre profitto dalla gestione illecita di rifiuta, per loro c'è anche l'aggravante di aver commesso il fatto su un'area protetta, perchè inserita nelle zone SIC (Siti di interesse Comunitario) e ZPS (Zone di Protezione Speciale). 

Le ditte che si sarebbero servite dell'ausilio di queste società avrebbero, così, risparmiato sui costi di smaltimento dei rifiuti non pericolosi provenienti dai cantieri. Gli imputati dovranno rispondere, a vario titolo, di discarica abusiva, trasporto illecito di rifiuti, deposito continuativo e inquinamento in zona protetta e, per quanto riguarda i Mancuso, di reato associativo. 

I cantieri coinvolti

Andranno a processo il rappresentante legale e il socio della S.P.S., Santino Pagano e Letterio Caronella che avrebbero chiesto lo smaltimento di circa 1.398.600 kg di materiale di risulta del cantiere "Le Terrazze 2" in contrada Castellaccio. Il cantiere della s.r.l. Ds Costruzioni denominato "Belvedere" a Pace nella zona Grotte avrebbe smaltito in maniera illecita circa 352.800 kg. Dovranno risponderne Sarah Mangraviti, Antonino Mangraviti e Massimo Mangraviti, la prima come rappresentante legale della società e gli altri collaboratori. 

Per la Alberti Costruzioni, che avrebbe smaltito circa 909.000 kg. di matieriale estratto dai cantieri, tra cui quelli per lavori realizzati al residence "Parnaso", risponderanno in tribunale Giovanni Alberti, Salvatore Giuseppe Alberti e Domenico De Luca, il primo rappresentante legale della s.r.l., gli altri collaboratori, difesi dall'avvocato Carmelo Scillia. 

A processo anche Filippo Vinciullo collaboratore della srl Edil Faro accusato iibsieme a Vincenzo Vinciullo - la cui posizione è stata stralciata e sarà esaminata in altra udienza - di aver  estratto circa 88.200 kg dal cantiere dello stabilimento "Mvoira" in via Antonio Pacinotti a Messina. Ancora coinvolti i cantieri di Pace e della clinica San Camillo, gestiti da Antonio Frasson, quelli di viale Italia gestiti dalla ditta New Green srl, che coinvolgono la rappresentante legale Barbara UrsoGiacomo Mangraviti per circa 313.200 kg di materiale estratto. 

Si appoggiavano alla società dei Mancuso la Triscari Costruzioni srl, nella persona di Antonio Triscari per un cantiere di via Circuito n. 7 a Ganzirri, Francesco Fiumara e Cosma Fiumara, rappresentante legale e collaboratore della Fiumara srl per vari cantieri gestiti dalla ditta, Mario Lombardo, committente di lavori di un cantiere aperto alle case Gescal. 

Coinvolta ancora la Sitre srl nelle persone di Rosaria Anna Siracusano Amedeo Branca per un cantiere nei pressi del Papardo commissionando lo smaltimento di circa 5.400 kg di materiale. Indagati Felice Giunta e Roberto Giunta della Giunta Trasporti  per circa 95.400 kg estratti presso i cantieri della società. 

Infine citati in giudizio Rosario De Domenico e Giuseppe Lupò il primo rappresentante legale della Ingegneria e Costruzioni Srl, il secondo rappresentante legale della Lupò costruzioni srl per circa 1.566.000 kg di materiale estratto nei cantieri delle ditte in via Cesare Battisti, presso la Casa dello Studente. Lupò e De Domenico sono diffesi dall'avvocato Vittorio Di Pietro. 

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