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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Sant'Agata di Militello

Tragedia sulla barca in Croazia, restano gravi le condizioni dei bambini

Sono arrivati sul posto i familiari del manager Eugenio Vinci morto mentre era in vacanza con gli amici e parenti di Sant'Agata Militello. Le ipotesi sull'intossicazione che ha colpito il gruppo

Sono già arrivati in Croazia per raggiungere la vittima e portare conforto alla vedova, anche lei ricoverata in ospedale, i familiari di Eugenio Vinci, il manager 57enne di Sant’Agata Militello, morto mentre si trovava in vacanza in barca con amici e parenti.

Si tratta dei fratelli della moglie, Luca e Massimiliano Fiasconaro - quest'ultimo comandante della stradale di Sant'Agata di Militello - che cercheranno di capire cosa sia successo davvero, cosa ha causato il malore fatale, come sia stato possibile trasformare una vacanza all’insegna del divertimento in una disgrazia che ha sconvolto una intera comunità. Sul posto anche una sorella della vittima.

Cinque le persone intossicate in barca, tra cui il sindaco di Sant'Agata Militello Bruno Mancuso e due bambini ricoverati in gravissime condizioni. Anche stamattina il quadro non è cambiato per i piccoli e si aspetta il bollettino medico in tarda mattinata.

Vinci aveva lasciato la Sicilia per una brillante carriera manageriale dopo la laurea in economia e commercio con 110 e lode e l'abilitazione all'esercizio della professione di dottore commercialista. Ha lavorato a lungo in Molise dove negli anni ’90 era stato diretto generale dell’azienda tessile Pop 84 e vicepresidente dell’Assindustria.

Negli ultimi anni faceva la spola fra Sant’Agata e Roma, dove ricopriva l’incarico di consigliere delegato Dico Spa, di amministratore delegato Bioenergie Spa e di presidente del consiglio di amministrazione Biomasse Spa.

A Sant’Agata aveva i suoi affetti più cari. Tra cui il sindaco Bruno Mancuso - ex senatore e fratello del manager di Equinox, Salvatore – che era in barca con lui.

Insieme alla moglie Manuela Fiasconaro, a due bambini, ed altri quattro amici, tra i quali proprio Mancuso e la moglie, avevano raggiunto la Croazia e noleggiato un caicco di circa 20 metri su cui soggiornavano già da alcuni giorni.

Secondo una prima ricostruzione, la vittima, che si era sentito male, insieme a tutto il gruppo, lunedì notte, si sarebbe recata nel bagno della sua cabina e, lì, avrebbe perso i sensi e sbattuto con violenza la testa contro la vasca da bagno.

Lì è stato trovato la mattina cadavere da un amico, Franco Trifirò, l’unico che non ha riportato alcun malessere e che ha potuto dunque attivare la macchina dei soccorsi, lanciando intorno alle 10, una richiesta urgente di aiuto al porto di  Hvar, sull'omonima isola dalmata .

Il dentista Trifirò, non vedendo arrivare gli amici, si è insospettito, è entrato in ogni cabina e ha trovato una scena che nessuno vorrebbe mai vedere: erano tramortiti, in uno stato comatoso.

I due bambini sono stati subito trasferiti in elicottero al centro ospedaliero di Spalato, distante circa 50 km dall'isola, nel reparto di terapia Intensiva.

Anche le altre tre persone, tra cui il sindaco Mancuso, erano in condizioni di salute gravi e sono state trasferite in ospedale, per essere sottoposti a tutte le cure del caso ma non sarebbero in pericolo di vita.

In un primo momento si era parlato di intossicazione alimentare perché, secondo  testimonianze raccolte, il gruppo, lunedì sera avrebbe consumato una cena a base di cozze e altri molluschi in un noto ristorante di  Hvar, ma l’ipotesi più accreditata è che possano avere inalato fumi tossici provenienti dallo scarico della barca, oppure che i malesseri possano essere stati cagionati da batteri annidati nei climatizzatori delle cabine.

Molto provato il sindaco Bruno Mancuso, raggiunto ieri telefonicamente: “Siamo tutti frastornati... è morto un mio amico e due piccoli sono ricoverati in gravi condizioni in ospedale". 

“Sul caso stanno indagando le autorità locali - ha detto Mancuso - e speriamo si faccia chiarezza, qualcosa di più certo la sapremo dopo l'autopsia sul corpo del povero Eugenio". 

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