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VIDEO | Ndrangheta, amministrazione giudiziaria per Caronte&Tourist: sotto la lente i “favori” a Buda e Passalacqua

Disposto anche il sequestro di beni per quasi un milione di euro nei confronti di un dipendente della società di navigazione. Nel mirino i servizi di bar-ristorazione, pulizia, disinfestazione nonché le prenotazione per gli autotrasportatori che si imbarcano sui traghetti

È di circa 500 milioni di euro il valore stimato della societa' di navigazione Caronte&Tourist spa, sposta oggi in amministrazione giudiziaria su disposizione della Dda di Reggio Calabria, nel corso dell'operazione 'Scilla e Cariddi'. La societa' vanta anche altre partecipazioni in altri servizi di navigazione, non solo sullo Stretto di Messina ma in ulteriori tratte tra la Sicilia e altre destinazioni. Gli accertamenti investigativi hanno evidenziato come Massimo Buda rappresenti la longa manus di suo padre, Santo, di recente condannato in appello alla pena di 14 anni e 8 mesi di reclusione, nel procedimento penale "Sansone", perche' ritenuto il reggente della cosca Buda-Imerti di Villa San Giovanni.

Caronte &Tourist avrebbe agevolato la mafia, società posta in amministrazione giudiziaria

Buda insieme a Domenico Passalacqua (pregiudicato e destinatario di misura di prevenzione personale e patrimoniale), entrambi dipendenti della societa' marittima, risultano i portatori degli interessi della cosca di ndrangheta, tra questi alcuni servizi svolti all'interno delle navi: bar, ristorazione, pulizia, prenotazioni per gli imbarchi. A Buda, infine, e' stata garantita una rapida e brillante progressione di carriera, con la capacita' di promuovere e gestire le nuove assunzioni e con la delega conferitagli per la risoluzione delle controversie tra dipendenti o con i fornitori. Il Tribunale di Reggio Calabria, sezione Misure di prevenzione, ha disposto nei confronti di Massimo Buda il sequestro di 2 ditte individuali comprensive dell'intero patrimonio aziendale con sede a Villa San Giovanni, 5 appezzamenti di terreno di cui uno edificabile di 700 mq complessivi, 2 appartamenti ed un garage a Villa San Giovanni, 1 appartamento con box e piccolo vano cantinato nel Comune di Lissone (Milano), disponibilita' finanziarie. Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro nei suoi confronti e' stimato in circa 800mila euro.

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