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Cronaca

La guerra delle “riletture”, Caronte&Tourist: “Surreale quella dell’Autorità Portuale” 

Attacco frontale del management della compagnia di navigazione all’AdSP: “Gli unici successi di questa gestione sono gli annunci roboanti, ma di opere o novità concrete neanche l’ombra”.

“Leggiamo che l’AdSP dello Stretto considererebbe evidentemente dettagli di scarso rilievo, poco importanti se non sostanzialmente ininfluenti le obiezioni di chi - partendo da noi per finire ai giudici del TAR di Catania - considera invece valori pregnanti la condivisione, il confronto, la partecipazione. Valori tanto più ineludibili quando ci sono in ballo gli interessi e i destini di una collettività, di una città”. La polemica tra Caronte & Tourist e l’Autorità di Sistema Portuale arriva nel week end prepasquale e dopo le sentenze del Tar di Catania che ha annullato la doppia aggiudicazione della Rada San Francesco. L’Autorità Portuale aveva confermato l’impianto del bando definendo surreale le motivazioni addotte dai ricorrenti. Quindi la replica degli armatori.  

“Non è corretto affermare - scrive C&T - che il TAR avrebbe annullato gli atti dell’Autorità Portuale per “aspetti procedurali” e vizi unicamente formali, atteso che il Giudice amministrativo ha, invece, disposto l’integrale annullamento degli atti dell’AdSP per ragioni di natura sostanziale, legate al difetto di istruttoria e al fatto che è mancato il corretto esercizio della discrezionalità”.

Per la Compagnia non corrisponde al vero che il TAR abbia condiviso la suddivisione in due parti dell’approdo di Rada San Francesco, avendo solo ricordato di non potersi sostituire all’Amministrazione. Il TAR avrebbe invece sottolineato che queste scelte (che impattano sullo svolgimento del servizio di traghettamento e conseguenzialmente sulla qualità della vita delle comunità interessate) devono essere valutate con le imprese e con il territorio, in primis con il Comune di Messina. È stata dunque rilevata una lacuna sostanziale che incide sull’impianto complessivo degli atti amministrativi adottati dall’Autorità.

Per gli armatori la rivoluzione a Rada San Francesco avrebbe comportato un aumento dei costi di traghettamento di 5 euro in più dal Terminal 1 e 10 euro in più dal Terminal 2, tra il 5 e il 15%. 

“Qualcuno si è posto il problema delle due biglietterie, una delle quali esistente ma l’altra che sarebbe - nel caso - consistita in un banchetto e un operatore ambulanti, con l’ovvio corollario di lentezze e code di auto in città tutto l’anno?”, domanda C&T. 

“E chi non ricorda che l’approdo di emergenza di Tremestieri è stato progettato per assorbire il 60% del traffico dei mezzi pesanti e solo grazie agli sforzi dei vettori si è arrivati ad una percentuale superiore al 90%, ma che non è realisticamente possibile imporre “divieto di consentire il passaggio di mezzi pesanti al di fuori delle sole situazioni di blocco per inoperatività degli approdi di Tremestieri diversamente da quanto avviene oggi”.

La divisione in due dell’approdo, insomma, seconda Caronte&Tourist avrebbe comportato automaticamente una crescita esponenziale dei tempi di attesa e delle code in estate e reso impossibile caricare nei tempi necessari le più grandi navi della flotta, come Elio e Telepass Tremestieri, con significativo peggioramento dei livelli di servizio per la clientela tutto l’anno.

Quindi l’attacco finale di Caronte & Tourist all’attuale governance dell’AdSP: “A noi sembra evidente che gli unici successi di questa gestione siano gli annunci roboanti, ma di opere o novità concrete neanche l’ombra”.

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