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Cronaca

Stop ai treni nei festivi, pendolari sul piede di guerra: "Lavoratori penalizzati, rivedere la programmazione"

Il Comitato scrive all'assessore Falcone e ai dirigenti: “Dalle 6 alle 9 non è garantito il servizio. Pensare al settore turistico è cosa buona e giusta ma come in tutte le attività per assicurare i servizi al turista c’è un popolo di lavoratori che deve spostarsi”

“Chi deve andare a lavorare nei giorni festivi/domenicali a differenza dei giorni feriali, pur avendo acquistato un abbonamento ferroviario mensile, non può utilizzare il treno perché non sono state previste, assicurate, confermate e garantite le fasce orarie lavorative dei pendolar'”.

E’ la denuncia di Giosuè Malaponti, presidente Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer, che ha scritto all’assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone, nonché ai dirigenti Fulvio Bellomo e Giuseppe De Miceli per chiedere di inserire nella programmazione dell’orario 2021-2022 gli orari di partenza dei primi treni del mattino dei giorni feriali nella fascia pendolare 6/9 a garanzia della continuità del servizio pendolare.

“In questi ultimi giorni si è parlato tanto di ripartenze, di turismo, di rilancio del settore economico-finanziario – scrive Malaponti - e onestamente ci fa piacere che il governo regionale pensi in modo fattivo a questo settore molto importante per l’economia. Abbiamo preso atto degli investimenti con l’incentivazione dei treni turistici Cefalù Line sulla Punta Raisi-Palermo-Cefalù, sulla Siracusa-Modica-Ragusa con i Barocco Line e novità di quest’anno con i Taormina-Catania Line. Una domanda ci sorge spontanea: pensare al settore turistico è cosa buona e giusta ma come in tutte le attività per assicurare i servizi al turista c’è un popolo di lavoratori che deve spostarsi per raggiungere i luoghi di lavoro. Infatti, se da un lato si incrementano le corse (Line) per dar modo al turista e al turismo estivo-festivo, dall’altro se diamo un’occhiata ai treni festivi sulla Messina-Palermo, sulla Messina-Catania-Siracusa, Siracusa-Ragusa, sulla Palermo-Agrigento e sulla Palermo-Trapani ci rendiamo conto che non vi è alcun treno assicurato nelle fasce orarie lavorative 6-9”.

Malaponti ha elencato le corse.  Di fatto il primo treno regionale da Messina parte alle ore 7.45 per giungere a Palermo alle ore 11.04 e da Palermo alle 08.32 per giungere a Messina alle ore 11.17.

Va un po’ meglio sulla direttrice Messina-Catania con un treno previsto alle ore 06.52 che arriva a Catania alle ore 08.52, mentre da Catania a Siracusa il primo bus sostitutivo al treno è previsto alle ore 11.03 con arrivo a Siracusa alle ore 13.12 (tratta chiusa dal 13/06 al 31/07/2021).

La musica non cambia sulla Palermo-Agrigento il primo treno parte alle ore 8.43 mentre da Agrigento parte alle ore 8.15. Molto peggio sulla Palermo-Trapani con il primo treno alle ore 8.09 mentre da Trapani parte alle ore.5.55.
Malaponti mette in evidenza che la Regione Siciliana, committente del servizio di trasporto ferroviario regionale, comunque paga il dovuto all’impresa ferroviaria per i 65 treni circolanti nelle domeniche e nei festivi.

“Per onestà intellettuale, il servizio c’è seppur ridotto al minimo ma non garantisce gli orari dei primi treni del mattino. A luglio dell’anno scorso avevamo chiesto al Dipartimento Trasporti Regionale nel predisporre la bozza oraria 2020-2021 di riprogrammare gli orari garantendo la continuità del servizio nelle fasce orarie pendolari (06.00/09.00) anche la domenica e nei giorni festivi. Ci consta fare presente - conclude Malaponti - che oltre la chiusura della relazione ferroviaria Catania-Siracusa, verrà chiusa la Catania-Caltagirone sempre dal 13 giugno al 31 luglio ma la chiusura più lunga è quella della Catania-Palermo dal 13 giugno all’11 settembre 2021 che verra effettuata con bus sostitutivi sino alla stazione di Dittaino con una percorrenza tra le due Città da 3 ore e 35 a quasi 4 ore di cui un’ora e 10 minuti circa in bus sostitutivo al treno”.

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