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Cronaca

Quando la vittima è lui, all'appuntamento con il coltello aggredisce l'ex fidanzato poi tenta il suicidio

Il Tribunale di Messina ha disposo il rinvio al 22 giugno per l’udienza nella quale sarà sentito anche l'uomo che si è costituito parte civile. Sul banco degli imputati una catanese

Mi ami? E quanto mi ami?  Ho le prove che mi tradisci. Scenate di gelosia, la lite furibonda che culminava con gesti autolesionistici o minacce tipo “me la pagherai”. Poi di nuovo pace, ma solo per un po’.

Una storia troppo tormentata per continuare, ma mettere la parola fine è costato ancora più caro ad un giovane messinese costretto a denunciare la sua ex dopo mesi di telefonate, minacce e aggressione per mettere davvero fine alla catena di violenze.

La donna dovrà ora rispondere dei reati a lei ascritti. Il Tribunale di Messina ha disposo il rinvio al 22 giugno per l’udienza nella quale sarà sentita anche la vittima che si è costituito parte civile difeso dall’avvocato Mariacarmen Pucciano.

I fatti risalgono all’ottobre del 2019, quando la ragazza catanese, che non si rassegnava alla fine della storia, gli dà appuntamento perché vuole restituirgli i regali.

Ma in piazza Stazione sarebbe arrivata armata di coltello con il quale ha cominciato a colpire la ruota anteriore destra dell’autovettura. Urlava e inveiva ma invece di chiamare i soccorsi, seguendo il consiglio di chi stava assistendo alla scena, il ragazzo la invita a salire in macchina e calmarsi.

In auto riesce a fare pochi metri e si ferma in via La Farina perché la ruota era squarciata. Lei è sempre più aggressiva. “Comincia a colpirmi con pugni e schiaffi” è il racconto dell’uomo costretto a questo punto a chiamare la polizia. All’arrivo delle pattuglia la situazione si complica. Davanti agli agenti, la donna minaccia di uccidersi e ingerisce un numero imprecisato di pillole che aveva portato con sé.

Sono stati gli uomini delle volanti a chiamare l’ambulanza e la donna è stata affidata al reparto di igiene mentale del Papardo dove è stata ricoverata circa una settimana.

Ora potrebbe rispondere anche di violenza privata e stalking, un reato di cui in genere sono perlopiù le donne ad essere vittime.

Secondo le ultime rilevazioni infatti oltre il 90% delle vittime è di sesso femminile, meno del 10 per cento il dato che appanna l’immagine dell' uomo sempre e solo carnefice nella lotta fra i sessi. Numeri così bassi, al punto che non esistono strutture mirate. Pochi i centri in tutta Italia, in grado di accogliere e supportare tutte le esperienze di violenza subita, a prescindere dal genere degli assistiti.

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