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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Truffa delle ricette rosse, al via gli interrogatori: l'Asp sospende sei medici

Chiesta la scarcerazione per il dottore Liosi accusato di far parte di una collaudata associazione a delinquere capitanata dal titolare dal titolare della farmacia del Villaggio. I retroscena

Avanzata richiesta di scarcerazione per il medico ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta Apoteke che mercoledì scorso ha portato a due ordinanze di custodia cautelare e sette avvisi di garanzia.

Stamattina sono cominciati gli interrogatori davanti al gip Militello che ha sentito Sergio Romeo, 44 anni, titolare della Farmacia del Villaggio, anche lui ai domiciliari.  Sono durati alcune alcune ore gli interrogatori di entrambi tanto che sono slittati quelli degli altri cinque medici sospesi dal servizio: Filippo Gregorio Cutrì, Salvatore De Domenico, Basilio Cucinotta, Santi Ielo e Nunzio Minutoli.

Il medico Ciro Liosi, difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro ha spiegato la sua posizione in merito alle accuse della Guardia di Finanza che ha evidenziato l’esistenza di una collaudata associazione a delinquere, composta dal titolare della farmacia, da due dipendenti della stessa, dalla madre del farmacista e dal medico dell’Asp di Messina, finalizzata alla commissione di truffe per il conseguimento di indebite erogazioni pubbliche, allo stato quantificate in circa €.140.000,00.

Indagati anche i collaboratori della farmacia Stefania Samperi e Valentina Costanzo, 41 anni entrambe e Sergio Romano 50 anni, tutti  collaboratori della farmacia e Marisa Sparacino del ’47.

Truffa delle ricette rosse, i nomi degli indagati

Una inchiesta che prende le mosse  proprio da una segnalazione dell’Asp a firma del direttore dell’Unità operativa complessa assistenza farmaceutica territoriale e dalla deuncia presentata alla Guardia di Finanza l’8 marzo 2018 dal direttore dello staff di direzione dell’Asp Giacomo Buffo e dal dottore Carmelo Crisicelli, che avevano sgenalato che la Farmacia di Romeo a Villaggio Aldisio aveva ciesto il rimborso di farmaci dal costo elevato per assistiti esenti, in relazione ai quali le prescrizioni medicihe provenivano da medici diversi rispetto a quelli intestatari dei ricettari e alcune ricette riportavano date anteriori rispetto alla consegna del ricettario.

Inoltre, sebbene il numero delle ricette fosse pressochè costante nel tempo, la Farmacia del Villaggio registrava un incremento spropositato del fatturato lorodo: dallimporto di 827.071 euro nel 2015 a 1.360.369 nel 2019 a 1.501, 317 nel 2017.  L’acquisizione dei flussi delle vendite delle farmacie avrebbe confermato quanto esposto nella denuncia.

Dall' attività di indagine è emerso che i dottori Cucinotta, Cutrì, De Domenico, Ielo, Minutoli, tra il 2016 e il 2018, hanno emesso ricette nei confronti di pazienti inesistenti o deceduti che la maggior parte venivano presentate presso la farmacia del Villaggio.

Anche le conversazioni intercettate mettono in evidenza come i farmacisti avessero architettato un sistema ben congegnato, con il quale si procuravano ricette da parte di medici compiacenti, alle quali apponevano le fustelle di medicinali scaduti o che vendevano a prezzo ridotto in cambio delle fustelle, che conservavano in un apposito contenitore o in un foglio.

Sulla vicenda l'Asp di Messina ha comunicato che si costituirà parte civile e che sono stati inibiti dall’attività di assistenza primaria sei medici di medicina generale della città di Messina ."Questa Azienda, al fine di dare la necessaria continuità assistenziali agli aventi diritto, si è immediatamente attivata per la sostituzione dei medici impediti secondo le indicazioni dell’Accordo Nazionale di Categoria vigente, convocando per oggi venerdì 13 marzo, 45 medici inseriti nell’elenco regionale".

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