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Cronaca

Vende motore ma è truffa, ventenne messinese boss del raggiro on line

Grazie ad una piattaforma e un'inserzione esca associata a contatto telefonico e carta prepagata dove ricevere, il ragazzo si è insediato su un sito di annunci commercializzando pezzi per motocicli. Vittima un 60enne di Reggio Emilia

Grazie ad una piattaforma online e un'inserzione esca associata a un contatto telefonico e una carta prepagata dove ricevere i soldi dalla provincia di Messina un 20enne siciliano si è insediato su un sito di annunci commercializzando motori per motocicli. Le trattative correvano sull'applicativo WhatsApp e quando sulla carta prepagata del truffatore veniva accreditata la somma richiesta il gioco era fatto in quanto alla vendita non corrispondeva la consegna del motore.

Prima di sparire nel nulla indicava all'acquirente come arco temporale per la consegna una settimana trascorsa la quale ovviamente non arrivava nulla.

Un vero e proprio boss del raggiro il 20 messinese scoperto dai carabinieri della stazione di Casalgrande che l'hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia per il reato di truffa. La vittima, un 60enne operaio abitante a Casalgrande a Reggio Emilia, con l'intento di acquistare un motore per la sua moto Suzuki 650 ha risposto ad un annuncio sulla predetta piattaforma notando l'annuncio che trattava la vendita del motore a 650 euro. Dopo la trattativa concludeva quello che riteneva un affare grazie allo sconto accordatogli di oltre il 50% motivo per cui provvedeva al pagamento versando i 300 euro pattuiti sulla carta indicatagli dal venditore.

"Tempo una settimana e il motore ti verrà recapitato" poi piu' nulla. Non riuscendo più a contattare il venditore la vittima materializzato di essere rimasto vittima di un raggiro si è presentata ai carabinieri della stazione di Casalgrande formalizzando la denuncia per truffa. Dopo una serie di riscontri tra il numero telefonico associato all'inserzione esca e la carta prepagata dove erano confluiti i soldi, i carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sull'odierno indagato nei cui confronti venivano acquisiti una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità per il reato di truffa per la cui ipotesi di reato veniva quindi denunciato.

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