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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Peso dei rifiuti sanitari gonfiato ad arte per guadagnare di più, 5 indagati

La truffa a danno dell'ospedale Papardo scoperta dalla guardia di finanza

Salivano sulla bilancia insieme ai rifiuti o aggiungevano acqua per far aumentare il peso e guadagnare di piu. Con questo particolare escamotage avveniva la truffa a danno dell'ospedale Papardo. A scoprire il raggiro gli uomini della guardia di finanza.

Sono cinque le persone indagate a vario titolo ed in concorso tra loro, tra i quali il legale rappresentante della società aggiudicataria del servizio di ritiro e smaltimento rifiuti speciali ospedalieri, nei confronti della quale il giudice delle indagini preliminari del tribunale peloritano - salvo diverse valutazioni giudiziarie nei successivi gradi di giudizio e fermo restando il generale principio di non colpevolezza sino a sentenza passata in giudicato - ha emesso un decreto di sequestro preventivo di liquidità finanziarie di oltre diecimila euro.

Indagati anche quattro dipendenti della società, in relazione alla contestazione di due ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di frode nelle pubbliche forniture. 

Nello specifico, secondo le ipotesi dell’accusa, che dovranno trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, sono emerse varie condotte, attualmente al vaglio dell’Autorità Giudiziaria di Messina, tra le quali quella della società aggiudicataria dell’appalto, nonché del relativo personale dipendente, che mediante l’utilizzo di uno strumento metrico (bilancia) privo dei requisiti di legalità (ovvero, con sigillo di protezione rotto) e attraverso pesature falsate, hanno determinato arbitrariamente il peso dei rifiuti da smaltire, così da aumentarlo ed avere un guadagno ingiustamente maggiorato. 

In particolare, tra le altre circostanze, in alcuni casi, i contenitori dei rifiuti venivano sovraccaricati di acqua aggiuntiva o, in altri episodi, lo stesso personale preposto alla pesatura saliva sulla bilancia, per aumentare il peso dei rifiuti da smaltire, così da ottenere un maggiore rimborso da parte della struttura ospedaliera.

La prima ipotesi di truffa, come accennato, è consistita nell’avvenuta alterazione (in aumento) delle pesate dei rifiuti da smaltire, riempiendo parzialmente i contenitori dei rifiuti con acqua ed esercitando, in altri casi, pressione con un piede sulla bilancia; la seconda ipotesi delittuosa, invece, è consistita nell’aver trasmesso all’azienda ospedaliera un falso certificato di avvenuto smaltimento dei rifiuti, in quanto avvenuto ad opera di altra società.

L’attività di servizio nello specifico comparto testimonia, ancora una volta, l’impegno profuso quotidianamente dalla guardia di finanza e dalla Procura della Repubblica di Messina al servizio della collettività, anche nell’importante settore della tutela della salute pubblica, affinché le risorse dei cittadini siano destinate al benessere di tutti senza sprechi, né utilizzi per finalità diverse rispetto a quelle per le quali erano destinate.

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