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Cronaca

Impiegata finisce in un giro di usura ed estorsione, minacciata anche di morte insieme al figlio

La polizia di Stato ha arrestato la messinese Angela Santapaola chiarendo le indagini che hanno visto vittima una donna che doveva restituire con gli interessi somme prestate. L'amica si era trasformata in aguzzina

Usura, estorsione e furto: dovrà rispondere di queste accuse Angela Santapaola, 54 anni, arrestata dalla polizia di Stato che ha eseguito un'ordinanza di misure cautelari. L'inchiesta rappresenta l’epilogo di recenti indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla procura di Messina su una complessa vicenda che ha visto un’impiegata in difficoltà economiche rimanere costretta dal giogo usuraio gestito dall’indagata. Nel mese di aprile 2020 la vittima si era presentata presso gli Uffici della Squadra Mobile della Questura di Messina raccontando che, già nel marzo 2019, per le difficili condizioni economiche in cui versava, aveva dovuto rivolgersi a un'amica, Angela Santapaola, che le forniva un prestito iniziale di 1.500 euro. Inoltre, tra i mesi di dicembre 2019 e gennaio 2020, quest’ultima concedeva in prestito alla vittima altri 2400,00 euro per un importo complessivo, quindi, di 3.900 euro. A fronte delle somme prestate, l’indagata si faceva promettere e poi dare 7731 euro applicando, quindi, un tasso di interesse, da ritenersi usurario, stimabile attorno al 90% annuo.

Per conseguire gli illeciti vantaggi la Santapaola - secondo le indagini - commetteva gravi condotte nei confronti della vittima, consistenti in vere e proprie azioni estorsive (una consumata e una tentata) e nel furto del portafogli. L’indagata, infatti, intimava il pagamento di quanto pattuito, minacciandola di privarla dell’autovettura e/o della casa di proprietà. Ma le intimidazioni più gravi, in forma diretta o indiretta, venivano ad esplicitarsi nell’avviso che se quest’ultima non avesse restituito quanto asseritamente dovuto, anche attraverso pericolose e non meglio indicate persone conosciute dall’indagata, sarebbe stata avviata alla prostituzione o ad attività di spaccio di stupefacenti o, ancora, nella più grave delle ipotesi prospettate, sia lei che il figlio, avrebbero rischiato di essere ammazzati.

La vittima, esasperata, decideva quindi di rivolgersi agli investigatori della Sezione Reati contro il patrimonio della Squadra Mobile che attivavano immediate indagini coordinate dalla locale procura. Confiscate le somme presenti su conti correnti riconducibili alla Santapaola fino al raggiungimento dell’importo di 6.831 e, in caso di incapienza dei rapporti anche di alcuni veicoli sempre entro i limiti di valore.

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