Prima il prestito poi le minacce per riavere il denaro con tassi d'interesse alle stelle, fermati tre usurai
Nel mirino commercianti e pensionati in difficoltà economiche. Due uomini sono stati arrestati dalla Squadra Mobile grazie alla denuncia di una vittima
Prima il prestito a commercianti e pensionati in difficoltà, poi le richieste incessanti per avere indietro il denaro con tassi d'usura anche del 50%. Per questo motivo due messinesi sono stati arrestati mentre un altro uomo è stato raggiunto dall'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. A fermare i tre usurai sono stati i poliziotti su richiesta della Procura. Le indagini sono scattate grazie alla denuncia di una delle vittime che ha raccontato di aver subito gravi minacce e vessazioni a fronte di un debito contratto con un 59enne, già conosciuto alle forze dell’ordine. Nei suoi confronti, l’autorità giudiziaria ha disposto un provvedimento restrittivo di massimo rigore, ovvero la custodia cautelare in carcere.
Lo sviluppo degli accertamenti investigativi, portati avanti dagli uomini della Squadra Mobile, ha dunque consentito di documentare, anche con presidi tecnici, ulteriori episodi di usura ed estorsioni nei confronti di altri soggetti che rappresentando le momentanee difficoltà economiche, hanno ricevuto denaro in contante e subito un trattamento usurario con applicazione di tassi di interessi fino al 50% mensile. In diverse occasioni, tra l’altro, è emerso il coinvolgimento di un sodale, uomo di fiducia del principale indagato, dedito alla riscossione dei crediti, nei cui confronti l’autorità giudiziaria ha disposto la misura coercitiva dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Una delle vittime, in particolare, ha denunciato di essersi rivolto anche ad un altro soggetto per ottenere denaro in prestito, totalizzando un importo di 15.000 euro, restituendo più del doppio del capitale prestato nell’arco di circa due settimane. Per tali condotte, l’uomo, un messinese di 39 anni, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.