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Cronaca

Vaccini antiCovid, al via le prenotazioni dai 16 agli over 50 con patologie lievi

Le somministrazioni riservate ai soggetti adulti, senza limitazione d'età, affetti da patologie o da situazioni di compromissione immunologica seppur senza quella connotazione di gravità riportata per le persone fragili

Al via in Sicilia la vaccinazione riservata ai soggetti adulti, senza limitazione d'età, affetti da patologie o da situazioni di compromissione immunologica tali da aumentare il rischio di sviluppare forme severe di Covid-19 seppur senza quella connotazione di gravità riportata per le persone fragili.

In particolare, da oggi, lunedì 10 maggio, infatti sono attive le procedure di prenotazione sulla piattaforma di Poste Italiane (prenotazioni.vaccinicovid.gov.it), a favore dei soggetti in fascia d'età compresa superiore ai 16 anni, con comorbilità, che rientrano nella Categoria 4, con codice di esenzione per patologia, in coerenza con quanto previsto dalla direttiva della Struttura Commissariale per l'emergenza Covid-19, nell'ambito della campagna di somministrazione rivolta alle categorie prioritarie.

Aprire la vaccinazione anche a questa categoria e' un passo importante verso il reale contenimento del contagio ed un ritorno alla normalità nella vita dei siciliani.

Per vaccinarsi sarà necessario presentarsi con un certificato medico che attesti che la persona soffre di una patologia rientrante tra le seguenti: malattie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, oncologiche, epatiche, cerebrovascolari, renali/insufficienza renale, Hiv, diabete/altre endocrinopatie, ipertensione arteriosa.

Intanto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto ai microfoni della trasmissione "L'Italia s'e' desta", sulla liberalizzazione dei brevetti dei vaccini anti-covid. "La questione va affrontata sterilizzandola da ogni propaganda politica - ha affermato Cartabellotta -. Dobbiamo chiederci se liberalizzando i vaccini la produzione aumenta, la risposta è no, la produzione purtroppo non dipende solo dalla disponibilità del brevetto. Moderna ha detto che da ottobre rinuncia alla proprietà intellettuale, ma nessuno si è messo a produrre quel vaccini. Ci sono dei problemi che stanno in mezzo. La liberalizzazione del brevetto non significa cessione del know-how, delle procedure, delle attrezzature. Noi sul web troviamo tante ricette di chef stellati, ma difficilmente riusciamo a fare dei piatti identici a quelli. La cosa che sfugge è che non è che i vaccini si possono fare simili, devono essere uguali, devono avere gli stessi standard di qualità e sicurezza. La soluzione ideale oggi è che le case farmaceutiche facciano accordi con altre industrie, mandando il personale per insegnare gli step di pruduzione e fare la produzione in conto terzi. Nel breve periodo questa e' la soluzione".

Così su AstraZeneca: "Alcune regioni - ha detto Cartabellotta - ne hanno somministrate molto meno rispetto ad altre, in Sicilia ad esempio siamo al 51%. Adesso il fatto che non sarà rinnovato il contratto dall'Ue potrebbe comportare ulteriore ritrosia da parte delle persone a fare questo vaccino".

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articolo modificato alle 12.30 del 10 maggio 2021// aggiunte dichiarazioni Cartabellotta

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