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Cronaca

“C'è un nesso tra la morte della prof Turiaco e il vaccino Astrazeneca”, depositata la perizia dei consulenti della procura

In 59 pagine l'analisi dei periti dopo l'indagine su decesso della docente di musica. Esclusi profili di responsabilità colposa a carico dei sanitari intervenuti nella vicenda. L'avvocato Daniela Agnello: “Vaccino consigliato dalle autorità ma con effetti collaterali che potevano essere prevedibili”

“C’è un nesso causale tra tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e la morte della docente Augusta Turiaco”. E’ quanto messo nero su bianco dai consulenti della Procura di Messina che hanno depositato la relazione tecnica medico – legale con le indagini istologiche e di laboratorio.

A darne notizia gli anziani genitori della professoressa di musica il cui decesso, il 30 marzo 2021, ha commosso l’intera città.

“Lo specialista in medicina legale, coadiuvato dagli specialisti in malattie infettive e in anatomia patologica, ha escluso la sussistenza di ulteriori cause patogenetiche o di disordini immunitari e/o infezioni e ha riscontrato gli “anticorpi antieparina PF4” studiati e approfonditi dal prof. Andreas Greinacher e in altri studi in ambito europeo e americano - si legge in una nota dell'avvocato Daniela Agnello che assiste la famiglia - I consulenti nelle 59 pagine ritengono, senza ombra di dubbio, che il decesso della Turiaco è in relazione eziologica con la somministrazione del vaccino AstraZeneca avvenuta in data 11 marzo 2021. I tecnici escludono profili di responsabilità colposa a carico dei sanitari intervenuti nella vicenda evidenziando che gli scarsi dati della coeva letteratura scientifica oltre l’assoluta incertezza normativa dell’epoca consentono di far ritenere esente da censure l’attività del personale medico e infermieristico”.

La famiglia evidenzia che sin dal primo momento di questa tragedia ha elogiato gli interventi del personale medico e infermieristico del Policlinico Universitario e mai ha censurato o chiesto di indagare sull’attività posta in essere dai reparti specialistici che hanno cercato di salvare Augusta Turiaco dal nemico invisibile e che l’esposto-denunzia è stato presentato contro la società AstraZeneca chiedendo l’avvio di indagini sulla produzione e commercializzazione del vaccino, sulla regolarità della sperimentazione.

“Abbiamo chiesto di accertare - spiega il legale Agnello - se la sperimentazione del vaccino, avvenuta in tempi straordinariamente accelerati, ha seguito correttamente le linee guida e i protocolli previsti in materia, con corretto ed evolutivo aggiornamento degli stessi. Abbiamo domandato di indagare sulla corretta informazione degli effetti collaterali del vaccino, e sulle corrette indicazioni nel consenso informato sottoscritto da Augusta. Si rammenta che proprio AstraZeneca stessa ha ammesso, in data 25 marzo, che il suo vaccino non è sempre sicuro, perché “Alcuni casi hanno avuto esito fatale” per cui occorre che “…i vaccinati devono essere informati….”. Ma in quella data Augusta era già nel reparto di terapia intensiva con emorragia cerebrale e lottava tra la vita e la morte. Anche la trasmissione Report in data 25 ottobre 2021 - continua l'avvocato - si è occupata del “disastro comunicativo” del vaccino Astrazeneca ed ha riportato proprio il caso di Augusta lasciando ai telespettatori interrogativi inquietanti e allarmanti. Augusta non può e non deve appartenere a quel numero, non più così esiguo, di soggetti morti per la somministrazione di un vaccino consigliato dalle autorità europee e italiane ma con effetti collaterali che potevano essere anche prevedibili - conclude la nota -  Soggetti che andavano avvisati e informati, che hanno nomi, volti e vite spezzate, sogni e progetti interrotti, e hanno lasciato i loro familiari nel più profondo dolore”.

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