La possibile vendita della multisala Apollo, così i colossi internazionali dello streaming uccidono il cinema
L'amaro sfogo di Loredana Polizzi. Che punta il dito anche sull'assenza di regole: “Il Ministero non ci ha tutelato e non ha tutelato il cinema, non regolamentando le piattaforme"
"Siete stupiti, meravigliati, perplessi, ma di cosa? Proprio voi che scaricate i film on line?". Comincia con queste parole l'amaro sfogo di Loredana Polizzi, proprietaria dello storico multisala Apollo, che l'Università di Messina vorrebbe acquistare per farne la sede del Dams.
Da tempo se ne parlava, ma ora la notizia delle trattative aperte con l'Ateneo è certa. Una moria lenta e inesorabile quella dei cinema in Italia. Recenti dati parlano di duemila sale scomparse negli ultimi vent'anni, con intere città senza cinema. Il Covid ha accelerato il disastro. Ma salvare i cinema è un dovere di tutti. Della politica, delle pubbliche amministrazioni e dei cittadini tutti.
"In questi 20 anni di lavoro, continuo e costante, abbiamo reinvestito, sempre e comunque, in sevizi, arte e cultura, ridando un’architettura, importante, alla città - spiega Loredana Polizzi - Ricordo, per chi non lo sapesse, che il palazzo è stato progettato dal famoso architetto Filippo Rovigo. Ci siamo inventati un HOTEL, con un format unico ed originale, quello dell’ambientazione delle camere cinematografiche. Siamo stati sempre “solo” Noi e Voi. Dopo il precipitare degli eventi, le tendenze cambiano, l’offerta pure! Questo ha fattosi che il pubblico, gradatamente, diminuisse e, l’avvento delle piattaforme, ha fatto il resto. Tutti Voi fruitori di Netflix, Disney+, Prime Video, DAZN, NOW, TIMVision, Sky Go, Infinity+, ….. Ma come si può lavorare cosi?".
Gli appelli a tornare nelle sale non sono mancati negli ultimi anni ma occorre fare fronte comune per arginare lo strapotere dei colossi internazionali dello streaming.
"Messina ha, in media, una popolazione di 230.000 persone e non si riesce, se non di sabato, forse, a riempire una sala di 240 posti, ne abbiamo 5 - continua Polizzi - Dimenticavo… d’estate siamo aperti, anche i nostri dipendenti hanno famiglia! Per quanto tempo pensate, che si possa andare avanti? Il Ministero non ci ha tutelato e non ha tutelato il cinema, non regolamentando le piattaforme! Ancora nulla di fatto, ma se ci sarà una scelta, sicuramente, faremo quella migliore che si possa fare, negli interessi della città e del cinema".