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Cronaca

Mafia, cena con porchetta nell'azienda sequestrata: così gli imprenditori mostravano la loro forza

Vasta operazione della guardia di finanza di Caltanissetta con l'esecuzione di dodici misure cautelari restrittive emesse Dda fra Messina, Enna e Catania. Il presidente della Commissione antimafia Nicola Morra: "La lotta ai boss sia la priorità del governo"

In una delle imprese sottoposte ad amministrazione giudiziaria i due imprenditori agricoli attivi nell'Ennese e tra i destinatari delle 12 misure cautelari eseguite dall'alba dai finanziari del Comando provinciale di Caltanissetta avrebbero organizzato anche una cena a base di porchetta. E' uno dei retroscena del blitz che all'alba di oggi per l'operazione "Terzo tempo" che ha svelato presunte 'interferenze' dei due fratelli imprenditori sulle aziende loro confiscate a seguito di procedimento di prevenzione.

Furti ed estorsioni aggravate dal metodo mafioso, scattano le misure cautelari

Un evento, la cena, che, spiegano adesso gli investigatori delle Fiamme gialle, assume un "alto valore simbolico: una dimostrazione di forza, che avrebbe accresciuto il loro prestigio di fronte agli intervenuti". Inoltre, uno dei due fratelli, attraverso l'intermediazione di altri fiancheggiatori, uno dei quali affiliato a Cosa nostra, e operanti nella provincia di Messina, avrebbe preteso, con modalità estorsive, la restituzione di un autocarro aziendale che un privato aveva legittimamente e "incautamente" acquistato dall'amministrazione giudiziaria. Dalle indagini è emersa una vera e propria rete di presunti 'sodali' e 'fiancheggiatori', con ramificazioni nelle province di Enna, Catania e Messina, che avrebbe agevolato l'interferenza dei fratelli nelle quotidiane attività aziendali delle imprese confiscate.

Morra: "La mafia non è affatto invincibile"

Sull'operazione è intervenuto il presidente della Commissione nazionale antimafia Nicola Morra: "La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano...." insegnava Falcone, ma perché questo avvenga lo Stato dovrà essere profondamente riformato, e lo dovremo fare noi cittadini, impegnandoci con tutte le forze, con tutte le energie, per rendere questa emergenza, questa piaga della democrazia, la vera priorità dell'agenda politica dei vari Governi", aggiunge. "A meno che non si vogliano sentire, ciclicamente, e con nostra grande ipocrisia, le accorate, quasi disperate parole che ultimamente Gratteri ci ha rivolto da più studi televisivi - aggiunge - "Ho insegnato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l'avarizia": Lorenzo Milani l'aveva detto esplicitamente. Non lasciamo soli uomini che stanno dedicando la loro vita alla salvaguardia dei nostri diritti. Non lasciamoli soli, saremmo peggiori di chi ci sottrae dignità e libertà".

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