La gestione del servizio di emergenza in Sicilia resta sul banco degli imputati dopo la tragedia che è costata la vita a Olga Cancellieri. Una morte che pesa come un macigno dopo le immagini e i video che sono circolati sui soccorsi, mentre nel luogo dell’incidente si continuano a portare fiori in omaggio all’avvocato la cui giovane vita è stata stroncata all’incrocio fra la via del Vespro e la via Centonze.

Mentre la procura concentra l’attenzione sui tempi e le modalità di soccorso del 118, è nato anche un comitato spontaneo di cittadini, “Codice Bordeaux”, con l’obiettivo di far luce sull’organizzazione complessiva e chiede di “riportare il servizio di pronto intervento del “118” ad uno stato di efficienza che garantisca il compito affidato”.

Sul tavolo della Regione resta fermo però l’iter per istituzione della nuova azienda sanitaria Areus, che dovrebbe andare ad assorbire la Seus la partecipata regionale che si occupa del servizio di emergenza e urgenza in Sicilia, che intanto è rimasta senza vertici. È scaduto, infatti, il mandato del presidente Davide Croce, che la guidava dal 2018, e del consiglio di amministrazione. Trascorsi anche i 45 giorni di prorogatio, a gestire la società adesso è il collegio sindacale che però può operare soltanto con poteri di ordinaria amministrazione. In dubbio, l’eventuale riconferma dello stesso Croce, manager veneto in quota Lega, che avrebbe dovuto transitare la Seus verso la nascente Areus, costruita sul modello della lombarda Areu, azienda pubblica per l’emergenza e urgenza sanitaria.

Sull’organizzazione complessiva del servizio, ne abbiamo parlato con il responsabile del 118 a Messina, Domenico Runci.