VIDEO | Violenza in Università, la ministra: "Non posso mettere i vigilantes dentro le residenze"
Il commento dopo l'aggressione e lo stupro della studentessa messinese dentro la residenza Borsellino. "Aumentare i livelli di controllo ma facendo attenzione però a non privare gli utenti della struttura di una parte della loro libertà"
La violenza subita da una studentessa universitaria messinese dentro la residenza Borsellino al centro dell'incontro con Anna Maria Bernini, ministra dell'Università del Governo Meloni.
Quanto accaduto, seppur gravissimo, non può mettere in discussione l'eccellenza dell'Università torinese, ha detto Bernini, al termine di un incontro con sindaco di Torino, presidente della Regione e con i quattro rettori delle Università piemontesi. Bernini - come riporta TorinoToday - ha poi lanciato il monito ad aumentare i livelli di controllo ma facendo attenzione però a non privare gli utenti della struttura di una parte della loro libertà, a non militarizzare le residenze universitarie.
"Siamo stati tutti profondamente colpiti, toccati e dispiaciuti per quello che è successo alla residenza Borsellino però non vorrei che la tristezza e la gravità assoluta di questo evento, che è grave, potesse in qualche modo far dimenticare l'eccellenza dell'Università torinese e piemontese. Sarebbe veramente ingiusto", ha spiegato la ministra.
"Bisogna come sempre fare un bilanciamento tra diverse esigenze: se io mettessi i vigilantes davanti alle palazzine, alcuni studenti giustamente direbbero che stiamo militarizzando le residenze", ha continuato la ministra, "È chiaro che nei luoghi di aggregazione, formazione e socialità bisogna sentirsi liberi e protetti. Sarei felice di poter garantire io personalmente la loro sicurezza, è evidente che non lo posso fare salvo che mi metta a presidiare a titolo personale la residenza Borsellino e questo mi sembra inutile oltre che improbabile".