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Cronaca

Chiuse in casa coi loro aguzzini, La Torre dopo la tragedia a Furci: "Non abbiate paura, chiedete aiuto al primo segno d'allarme"

L'avvocato dell'associazione Al Tuo Fianco Onlus, sul luogo per la morte della giovane Lorena, spiega i rischi delle convivenze forzate dai provvedimenti per il coronavirus: "Ci aspettavamo una impennata delle violenze". I consigli per evitare il peggio

Si è svegliata sotto shock Furci Siculo questa mattina per la morte della giovane Lorena, studentessa di Medicina strangolata dal compagno. “Un gesto ignobile”, ha definito il sindaco Anna Alba di Favara, dove la ragazza è nata e ha mosso i suoi primi passi, dichiarato il lutto cittadino.

Non è ancora chiaro cosa ha mosso la follia omicida, quello che è chiaro invece è che nessuno può avere alibi rispetto a una violenza divenuta orma una piaga anche culturale e senza distinzione sociale. Oggi, in piena emergenza coronavirus, il pensiero va a Lorena anche a tutte le donne costrette ancor di più a vivere in casa h24 con i loro aguzzini, una convivenza forzata che aveva già fatto l'lanciare l'allarme agli esperti sui rischi potenziali. Tra questa anche l’avvocato Cettina La Torre, presidente di Al Tuo Fianco Onlus, la cui sede è proprio a Furci Siculo ,a pochi passi dalla villetta  in cui si è consumata la tragedia dove vivevano i due giovani studenti di Medicina.

“Sono stata a Furci stamattina- dichiara La Torre - mi ha chiamato il sindaco in quanto presidente di Al Tuo Fianco Onlus, c’era un silenzio terrificante sapendo che all’interno dell’abitazione c’era una ragazza appena uccisa da chi  diceva di amarla, questa è l’ennesima dimostrazione che la violenza non è un problema di altri, ma è un problema di tutti. Quella ragazza poteva essere nostra figlia, nostra sorella, una  nostra amica,  siamo tutti chiamati a segnalare eventuali casi”. Non si sa ancora cosa sia successo ma l'avvocato assicura che in merito a questa storia non c’era stata alcuna segnalazione precedente. “Siamo amareggiati nel nostro centro- continua l’avvocato- questi fatti sono per noi fallimenti della nostra azione quotidiana di educazione e prevenzione”.

Da evidenziare in questo momento un altro problema che stanno vivendo i centri antiviolenza a causa dell’emergenza Coronavirus: “Anche se la procedura è sempre attiva le chiamate in questo periodo sono diminuite, perché non solo le donne  hanno più difficoltà a contattarci in quanto vivono col proprio aggressore, ma hanno paura di peggiorare la situazione perché pensano che il maltrattante possa venire a conoscenza della denuncia”. In realtà non è così ,perché una volta chiesto aiuto si attivano i programmi di protezione con l’allontanamento immediato del maltrattante.

Ci tiene a fare un appello La Torre: “Chiamateci non abbiate paura , anche se c’è una situazione d’emergenza la rete con la Procura, le forze dell'Ordine è  sempre attiva. Quello che è  successo stamattina a Furci Siculo è l' ennesima dimostrazione che la violenza riguarda tutti noi”.

I centri antiviolenza non si fermano e sono pronti a sostenere le donne vittime di violenza. Di seguito tutti i contatti di Messina e provincia  a cui rivolgersi per chiedere aiuto: Messina CeDAV Centro Donne Antiviolenza. Contatti: 3452630913 (chiamate, sms e WhatsApp);
e-mail a cedav@virgilio.it; Facebook CEDAV Onlus. A Messina e a Gaggi La Evaluna Onlus risponde sia su invio delle chiamate dal 1522 che direttamente h24 al numero 3476993034, disponibile anche su WhatsApp e messanger. A Villafranca Tirrena Una di noi Onlus Il centro antiviolenza: l’accoglienza telefonica al numero 3426239473. A Capo d’Orlando e Brolo Pink Project 0941054182 -3478987147; a San Piero Patti La Clessidra 3311641974. A  Barcellona Pozzo di Gotto Frida Onlus 3279879516. A Roccalumera Al tuo fianco 3296235252.
 

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