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Cronaca

Sicilia ancora in zona arancione? Il decreto del governo Draghi e le nuove regole su visite ad amici e parenti

Ci si potrà spostare verso un'abitazione privata solo una volta al giorno e in non più di 4 persone (esclusi i figli minorenni) solo all'interno dello stesso comune. La roadmap delle riaperture

La Sicilia destinata a rimanere in zona arancione e sono tredici le regioni o province autonome che puntano alla zona gialla da lunedì 26 aprile, quando il decreto riaperture approvato ieri dal consiglio dei ministri - ma non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale - farà tornare in vigore l'area a minori restrizioni in Italia e arriverà anche l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza.

Le altre regioni invece resteranno in zona arancione o rossa, ma potranno comunque usufruire dei cambi di regole annunciati dall'esecutivo. La Sicilia, al massimo può aspirare alla zona arancione ma non si escludono sorprese dal momento che il numero dei contagi cresce e si trova terza in classifica dopo Campania e Lombardia per numero di contagi giornalieri.

Non sarà un liberi tutti, neppure nelle zone gialle. Il nuovo decreto del governo Draghi prevede tra le altre cose la riapertura dal 26 aprile di bar e ristoranti all'aperto, la ripresa delle lezioni in presenza per scuole e università (garantita nelle regioni gialle e arancioni "ad almeno il 70 per cento degli studenti, fino al 100 per cento") nonché il via libera agli sport di squadra e la riapertura al pubblico di cinema, teatri, sale concerto e live club ("a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi" e con una capienza che "non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata").

Il nuovo decreto del governo Draghi e lo strappo della Lega

Il decreto non è stato votato dai ministri della Lega (eppure Salvini solo pochi giorni fa aveva parlato di un "aprile di libeazione" e di una "vittoria del buonsenso") ed è stato contestato da alcune associazioni di ristoratori nonché da altre categorie produttive perché ritenuto troppo prudente. Al contrario diversi esperti come l'infettivologo Massimo Galli e il microbiologo Andrea Crisanti hanno posto l'accento sui rischi che le riaperture comportano in termini di aumento del contagio e dunque dei decessi da Covid.

Insomma, il compromesso trovato all'interno della maggioranza non ha messo d'accordo tutti come d'altra parte era ampiamente previsto e prevedibile. Uno dei punti che ha portato allo strappo della Lega riguarda lo spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 23, richiesta che ha trovato il niet del premier e del ministro della Salute.  "Hanno prevalso criteri ideologici, non scientifici" ha chiosato l'ex ministro dell'Interno. Salvini ha parlato di "disposizioni illogiche" e ha sottolineato che Draghi "ha mediato, ma questa volta ha prevalso la linea della sinistra, dei 5 Stelle, di Speranza".

Il decreto sulle riaperture e le regole sulle visite ad amici e parenti

Tra le norme del decreto ce n'è una che però è passata abbastanza in sordina e che prevede di fatto una forte limitazione alle libertà personali anche nelle regioni gialle. Nel comunicato di Palazzo Chigi infatti si legge: 

"Dal 26 aprile al 15 giugno 2021, nella zona gialla, è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata una volta al giorno, dalle 5 alle 22, a quattro persone oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. Le persone che si spostano potranno portare con sé i minorenni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi". 

Insomma il governo ha previsto dei limiti agli spostamenti, nella fattispecie per quanto riguarda le visite ad amici e parenti, anche in questa fascia. Un limite, va detto, già previsto in altri decreti dell'era Conte. Che Draghi ha deciso di mantenere pur rendendolo meno rigido. 

Nella nota di Palazzo Chigi si legge poi che "lo stesso spostamento, con uguali limiti orari e nel numero di persone, è consentito in zona arancione all'interno dello stesso comune" mentre non sono consentiti spostamenti "verso altre abitazioni private abitate nella zona rossa". La normativa oggi in vigore, che fino al 26 aprile non prevede zone gialle, consente invece nelle zone arancioni (e non in quelle rosse) di spostarsi tra le abitazioni private dello stesso Comune ad un massimo di due persone che possono comunque portare con sé i figli minori di 14 anni.

Insomma, se da un lato le disposizioni diventano più lasche, dall'altro la linea dura non viene del tutto abbandonata. Una regola, quella sulle visite ad amici e parenti, che sembra essere pensata per evitare gli assembramenti e le feste nelle case private. Resta da vedere se si rivelerà efficace. 

Gli spostamenti tra regioni dal 26 aprile

Per quanto riguarda gli spostamenti tra regioni, dal 26 aprile ci si potrà muovere tra le aree gialle, mentre tra i territori in zona arancione o zona rossa sarà necessario un pass, la così detta "certificazione verde". Si tratta di un documento che dovrà contenere almeno una delle seguenti informazioni:

  • l'indicazione di aver fatto il vaccino contro Covid-19;
  • un certificato medico che attesti di essere guariti dal Covid-19;
  • l'indicazione di aver fatto un tampone antigenico o molecolare con esito negativo nelle 48 ore precedenti allo spostamento.

Nelle slide pubblicate sul sito di Palazzo Chigi viene anche specificato che i pass vaccinali rilasciati in ambito Ue sono validi in Italia. 

Dalle spiagge ai centri commerciali: cosa riapre a maggio e giugno

Nel decreto in arrivo dovrebbe essere tracciata anche una roadmap delle riaperture in programma nei prossimi mesi.

Lo step successivo sarà quello del 15 maggio.

  • riapriranno le piscine all'aperto e gli stabilimenti balneari in zona gialla;
  • Ci sarà la riapertura, sempre in zona gialla, dei mercati e dei centri commerciali; 
  • riapriranno le piscine ma solo all'aperto e resteranno in vigore le regole di sicurezza come quella dei 7 metri quadrati di acqua a testa, che significa consentire l’ingresso in vasca per un solo terzo della capienza e divieto di fare la doccia

Il 1° giugno ci sarò poi un ulteriore allentamento delle restrizioni.

  • si potranno frequentare le palestre al chiuso (ma solo in zona gialla);
  • bar e ristoranti potranno servire i clienti anche al chiuso, ma solo a pranzo (non si esclude che la misura possa essere estesa anche per la cena, dipenderà dalla situazione epidemiologica);
  • si potrà andare a eventi sportivi negli stadi o palazzetti con presenza non superiore al 25% della capienza e comunque non più di 1.000 spettatori all'aperto e 500 al chiuso.
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