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Cambio ai vertici della Liberty Lines, Morace cede il comando a Nunzio Formica

Anche l'attuale amministratore delegato Alessandro Forino che verrà sostituito da Carlo Cotella. Le novità in attesa che la Regione completi la procedura di aggiudicazione dei bandi per il servizio aliscafi nelle isole minori

Cambio ai vertice di Liberty Lines. E’ la stessa compagnia armatoriale siciliana a confermare l’uscita del direttore generale Gianluca Morace, fratello di Ettore, l’armatore coinvolto nei due tronconi della indagine “Mare Monstrum”. La società ha motivato la decisione spiegando che il rappresentante della famiglia proprietaria risiede a Livorno, dove si occupa della partecipata Blu Navy e  impegnarsi sulle attività isolane di Liberty risulta sempre più difficile). 

Insieme a Morace, che potrebbe essere sostituito dall'attuale direttore commerciale Nunzio Formica (la delibera è pronta), lascia anche l’amministratore delegato Alessandro Forino che cede il posto a Carlo Cotella.

La Liberty, insieme a Caronte&Tourist, sono attualmente gli unici partecipanti alla gara bandita dall’assessorato Regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, per il servizio aliscafi e quello ro-pax nelle isole minori dove di recente si è registrato lo scontro con i sindaci per l'aumento delle tariffe. Nonostante le promesse di congelare i ricari da parte dell'assessore regionale Marco Falcone, non risulta in realtà che i prezzi dei biglietti siano stati livellati a quellid elle tappe regionali. 

Le procedure di affidamento, per un valore di 300 milioni di euro,  sono state però sospese - come scrive il quotidiano on line specializzato nei trasporti marittimi “shippingitaly.it” - in attesa di  “verifiche di rito prima dell’aggiudicazione”. I trasporti navali per le isole minori restano comunque garantiti da una proroga che scadrà a settembre, alla fine quindi della stagione estiva che potrebbe portare importanti novità anche per Caronte.

Ad agosto scade infatti l’amministrazione giudiziaria per la società di navigazione Caronte&Tourist e si dovrà decidere sull’eventuale proroga per i prossimi sei mesi. Si tratta del provvedimento eseguito a febbraio 2021 dalla Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria.

Secondo l'indagine “Scilla e Cariddi” coordinata dalla procura distrettuale della Repubblica reggina la società valutata 500 milioni di euro, avrebbe agevolato esponenti della 'ndrangheta.

In questo tipo di provvedimenti, adottati secondo la nuova normativa antimafia, a guidare le sorti dell’azienda sono gli amministratori giudiziari, sotto la guida dei magistrati che hanno adottato il provvedimento la cui durata non può mai superare i due anni. Due anni che si rinnovano ogni sei mesi e che scadono dunque a marzo del 2023. Alla fine del provvedimento di amministrazione giudiziaria le soluzioni sono la restituzione dell’azienda ai titolari o la confisca da parte dello Stato.

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