Caro benzina, stangata sui vacanzieri: ma per il governo l'obbligo dei cartelloni ha funzionato
Secondo la maggioranza esporre il prezzo medio (accanto a quello praticato) avrebbe evitato aumenti incontrollati. Le associazioni dei consumatori chiedono il taglio delle accise (che però avrebbe un costo elevatissimo). Per Assoutenti l'esodo estivo frutterà allo Stato 2,27 miliardi
Tra l'esodo e il controesodo dei vacanzieri solo dalle accise sulla benzina lo Stato potrebbe incassare 2,27 miliardi di euro. La stima è di Assoutenti che ipotizza 15 milioni di autovetture benzina-gasolio in circolazione sulle autostrade e una media di 3 pieni solo per gli spostamenti e successivo ritorno. Nel dettaglio, secondo questa stima, lo Stato incasserà più di 1,5 miliardi dalle accise su gasolio e benzina, e altri 762 mila euro a titolo di Iva. D’altra parte non è una novità che per le casse pubbliche le pompe di benzina siano un grande affare. Nel 2021 il gettito derivante dalle sole accise su "prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi" è stato di quasi 24 miliardi, sceso poi a 18 l'anno successivo per via dei tagli introdotti dal governo Draghi. Proprio sul caro carburanti l’opposizione va all’attacco accusando il governo di aver fatto poco per evitare la stangata di Ferragosto.
I rincari sui carburanti
Ma andiamo con ordine. Sul costo di diesel e benzina pesano 16 giorni di rincari quasi continui. A due settimane dall’operazione cartelloni, voluta dal ministro delle Imprese Adolfo Urso per rendere i prezzi più trasparenti, la benzina ha fatto registrare aumenti medi di 4 centesimi, il diesel di 7. Normali dinamiche di mercato oppure, al contrario, speculazioni per guadagnare sui vacanzieri che si mettono in auto?
I controlli della guardia di finanza
Intanto proprio per "l'alta volatilità" dei prezzi dei carburanti, a Ferragosto la guardia di finanza ha fatto sapere di aver "intensificato i controlli a tutela dei cittadini". Dal primo agosto sono stati effettuati 1.230 interventi trovando irregolarità in 325 casi. In totale le violazioni contestate sono state 789 di cui, si legge nella nota delle fiamme gialle, "363 per mancata esposizione dei prezzi" oppure "difformità di quelli praticati rispetto a quelli indicati" e 426 contestazioni per inosservanza degli obblighi di comunicazione dei prezzi al ministero delle Imprese. "Gli operatori del settore", si legge nel comunicato della guardia di finanza, sono infatti "tenuti a rispettare specifici obblighi di comunicazione dei prezzi praticati, mediante il portale "Osservaprezzi carburanti" del ministero delle Imprese. I prezzi, inoltre, "devono essere esposti pubblicamente presso il luogo di esercizio, attraverso apposita cartellonistica, unitamente all’indicazione del prezzo medio".
Tagliare le accise costa Il Pd chiede di rinforzare il bonus trasporti
Quest'obbligo è scattato dal 1° agosto. I fatti dicono che finora non si è rilevato sufficiente a non far scattare i rincari, per quanto la maggioranza sia convinta che un effetto sulle tariffe ci sia comunque stato. E così diverse associazioni dei consumatori chiedono al governo di ripristinare il taglio sulle accise, che però - calcolatrice alla mano - sarebbe un salasso per le finanzi pubbliche. Basti pensare che lo "sconto" di 30 centesimi introdotto dal governo Draghi aveva un impatto stimato di circa 0,8 miliardi al mese.
In ogni caso l'opposizione ha gioco facile nell'attaccare la maggioranza. Polemico il tweet di Stefano Vaccari (Pd), segretario di Presidenza della Camera. "Il prezzo dei carburanti è alle stelle" scrive su Twitter il deputato dem. "In campagna elettorale Meloni e Salvini promettevano solennemente il taglio delle accise. Gli interventi fatti dal governo si sono dimostrati sbagliati. Con le bugie non si va da nessuna parte. Servono immediati interventi strutturali". Antonio Misiani, responsabile economico del Pd, chiede invece che con i guadagni extra che arrivano da accise e Iva venga almeno rifinanziato il buono sul trasporto pubblico riportando la soglia di reddito da 20 a 35mila euro.
Per il governo i cartelloni col prezzo medio funzionano
La maggioranza però difende il suo operato e al momento non pensa ad altri interventi. Per Raoul Russo, senatore di Fratelli d’Italia, l’esposizione del prezzo medio dei carburanti è stata tutt’altro che inutile e ha anzi evitato "una crescita incontrollata del costo di benzina e diesel a ridosso dell’esodo e del controesodo ferragostano, una dinamica spesso riscontrata in questo periodo dell’anno". Russo specifica quindi che "sarà interesse di questo governo tenere alta l’attenzione sul tema ed evitare speculazioni che andrebbero a penalizzare gli italiani, considerato che le azioni messe in campo fino a qui dal ministro Urso sono state tutte in questa direzione".
Anche per il ministro delle Imprese Urso le scelte del governo stanno funzionando. Si nota "un rallentamento del trend degli aumenti" ha fatto sapere ieri il ministro, "a dimostrazione di come sia stata efficace in questi mesi l'azione del monitoraggio del Mimit (il ministero delle imprese e del Made in Italy) e, a partire dal mese di agosto, lo strumento dell'esposizione del prezzo medio regionale che consente ai consumatori di scegliere dove rifornirsi, in trasparenza e consapevolezza".
Urso ha poi fatto notare che "il prezzo industriale della benzina, depurato dalle accise, è inferiore rispetto a quello di altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania". Un'affermazione, quest'ultima, costata al ministro più di qualche critica dal momento che come hanno fatto notare molti utenti sui social, quando fanno benzina i consumatori pagano anche le accise.
I prezzi si impennano in autostrada, la verde sfiora i 2,5 euro al litro
Se il prezzo medio della benzina, in base ai dati comunicati dal ministero delle Imprese, ha raggiunto al self la media di 2,019 euro in autostrada, su molte tratte la verde in modalità servito sfiora i 2,5 euro al litro. Lo afferma Assoutenti, che non solo torna a denunciare gli evidenti rincari dei prezzi alla pompa, ma segnala anche come gli aumenti proseguano nonostante il calo delle quotazioni petrolifere.
Sono numerosi gli impianti sulle autostrade che, alla data odierna, vendono la benzina (servito) a 2,499 euro al litro, e a oltre 2,4 euro il gasolio, spiega Assoutenti, che ha realizzato un monitoraggio alle ore 9 di ieri sulla base dei dati comunicati dai gestori allo stesso Mimit. Ma al di là delle autostrade, i listini stanno aumentando su tutta la rete. In soli tre mesi, da maggio ad oggi, un litro di benzina è rincarato in media di 13,2 centesimi, il gasolio costa addirittura 17,7 centesimi in più. Questo significa, spiegano da Assoutenti, da un lato che un pieno di verde costa 6,6 euro in più rispetto a maggio, +8,9 euro un pieno di gasolio, dall'altro che le casse statali stanno guadagnando miliardi di euro attraverso Iva e accise grazie ai rincari dei carburanti. Un aumento, fa notare l'associazione dei consumatori, "che si verifica nonostante il calo del petrolio" sui mercati internazionali.