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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Caro bollette e imprese in crisi, Confindustria a Stato e Regione: "Subito 2,5 miliardi alla Sicilia"

L'associazione: "Gli extracosti energetici stanno mettendo in ginocchio l’economia e il mondo produttivo. Non solo quello dell’industria, ma anche quello legato alle attività artigianali, al turismo. Occorre intervenire o sarà il disastro"

Sono sempre di più le imprese in difficoltà a causa del caro bollette. E giorno dopo giorno si moltiplicano gli appelli alle istituzioni affinché intervengano. Stavolta è il turno di Confindustria Sicilia che chiede per l'Isola "due miliardi e mezzo, di cui due miliardi da parte dello Stato e 500 milioni dalla Regione per far fronte alla congiuntura".

"Gli extracosti energetici - si legge in una nota degli industriali - stanno mettendo in ginocchio l’economia e il mondo produttivo. Non solo quello dell’industria, ma anche quello legato alle attività artigianali, al turismo. Occorre intervenire subito o sarà il disastro. Non è più procrastinabile un tampone alla crisi generata dall’aumento dei costi".

"Finora le imprese - prosegue Confindustria Sicilia - hanno eroicamente eroso i propri margini per far fronte ai rincari senza ripercussioni sul piano sociale ed economico. Ma adesso ci troviamo sull’orlo di un baratro e le previsioni per l’inverno sono terrificanti. E' impensabile che la campagna elettorale possa congelare l’intervento della politica in aiuto alle imprese e di conseguenza al sistema Paese".

Secondo gli industriali "i governi regionale e nazionale devono immediatamente intraprendere azioni a sostegno delle attività economiche e produttive. L’aumento incontrollato dei prezzi sta generando una spinta inflattiva drammatica. Siamo di fronte a un problema di emergenza di sistema. Urge prendere provvedimenti". E i 2,5 miliardi di euro chiesti sarebbero a detta di Confindustria "fondi recuperabili dalla programmazione 21/27 del Fondo di Sviluppo e Coesione e dirottabili in interventi immediati a parziale ristoro del mondo che produce".

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